Cassandra deve oggi elogiare il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump per una dote che non si può non riconoscergli: la chiarezza.
Firmando l’ ordine presidenziale esecutivo “Enhancing Public Safety”, come riferisce The Register ha reso operativa la sezione 14 che, parlando di immigrazione illegale, recita “Le Agenzie dovranno assicurarsi, per quanto consentito dalle leggi applicabili, che le loro policy sulla privacy escludano le persone che non sono cittadini degli Stati Uniti o residenti stranieri legali e permanenti da tutte le protezioni della legge sulla privacy che riguardano i dati personali.”
Di sicuro le dichiarazioni frenetiche rilasciate subito dopo da esponenti dell’UE ma anche degli Stati Uniti, per calmare le acque e spaccare i capelli in quattro, non rassicurano chi si occupa non di sottigliezze legali ma di rispetto sostanziale dei principi.
Non è questa la sede per riassumere la complessa situazione degli accordi bilaterali tra Stati Uniti e Unione Europea sulla privacy dei cittadini dell’UE, e neppure il lodevole (ma non di grande efficacia) lavoro del Garante Europeo e dei giudici dell’UE che da anni tentano di proteggere, almeno formalmente, una parte della privacy dei cittadini comunitari.
È invece il posto adatto per riassumere in due parole come questo Ordine Presidenziale faccia pulito delle ambiguità e delle contorsioni che hanno caratterizzato sia la presidenza Obama che certi comportamenti dell’Unione Europea sul tema dell’effettivo rispetto della privacy dei cittadini comunitari da parte degli Stati Uniti.
Infatti coloro che non hanno vissuto su un albero dal 6 giugno 2013 , sono perfettamente in grado di sommare ciò che il Datagate (grazie Edward) ha rivelato sull’estensione delle intercettazioni dell’NSA con la precisa indicazione dell’Ordine Presidenziale.
Nessuna privacy per i non-americani : non ci sarà per legge in futuro, come in pratica non c’è stata in passato.
Le contorsioni e le scuse della presidenza Obama al tempo dell’ affaire Merkel, infatti, riguardavano solo la privacy dei cittadini americani intercettati “per sbaglio” durante le “normali” intercettazioni massive; le relative scuse erano perciò chiaramente destinate solo agli americani e sottintendevano chiaramente (per chi voleva capire) quale trattamento fosse riservato ai non americani.
Oltretutto, per quanto riguarda la mancanza di chiarezza sulla privacy dei propri cittadini, la presidenza Obama e l’Unione Europea si sono talvolta comportate in maniera equivalente. L’amministrazione Obama principalmente con il silenzio e le omissioni. L’Unione Europea, con una legislazione che garantisce diritti piuttosto teorici ai suoi cittadini, ingaggiando contenziosi con gli Stati Uniti su questioni non sostanziali o perse in partenza; poi a beneficio dei suoi cittadini emettendo, sui questi delicati temi, direttive complesse e talora fumose e ambigue, suscettibili ad essere recepite in maniera discutibile dalle legislazioni nazionali, come nel caso del recepimento della Convenzione di Budapest .
Ed è per la chiarezza, rarissima su ambedue le sponde dell’Atlantico, con cui il Presidente Trump ha spiegato cosa gli Stati Uniti stanno facendo alla privacy dei residenti non americani di questo pianeta, che Cassandra lo ringrazia sinceramente.
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