A quanto pare è davvero successo. La mancanza di smentite conferma la tesi più fosca.
Un grande sistema informatico con un vasto parco utenti ” captive “, prigionieri volontari, è stato violato, i dati dei suoi utenti sono stati sottratti e la violazione ha probabilmente evidenziato una falla così grave e così trascurata per cui chiudere il business per un tempo indeterminato è sembrata e continua a sembrare l’unica opzione possibile. Quest’ultima cosa è davvero senza precedenti, almeno che io ricordi.
È probabile che le persone informate su questi fatti, escluse ovviamente le pochissime che su fronti opposti sanno davvero come sono andate le cose e che certo non parleranno, si dividano in due categorie.
La prima è quella degli utenti paganti, arrabbiati come lupi (la parola era un’altra) perché consumatori, utenti e clienti che hanno pagato e sono stati lasciati a bocca asciutta. Il cuore di Cassandra è dalla loro parte, mentre la testa non può fare a meno di notare come quanto successo sia figlio riconoscibilissimo della logica di profitto naturalmente esercitata da chi riceve un potere assoluto dai propri clienti.
Insomma, non è che gli stia bene, ma diciamo che ci hanno messo del loro per farsi trattare così.
D’altra parte l’attenzione che che le multinazionali dell’intrattenimento da sempre riservano ai propri clienti è ben descritta dall’ormai quasi dimenticato caso dei cd musicali “autoinstallanti”, e da quello che Cassandra ebbe da dire allora: che, immodestamente, è ancora attualissimo.
La seconda è quella di chi cliente non è, il cui atteggiamento si suddivide tra un “La mia xxx è meglio” ed il “Chissenefrega, cavoli loro!”. Dispiace dover dire che tutte e due le posizioni sono ugualmente sbagliate, e trascurano completamente il vero problema.
La questione centrale è il potere che consumatori disattenti e menefreghisti delegano ai propri fornitori, con mille atteggiamenti passivi e rinunciatari, e la quantità di controllo che accettano di subire da parte di un fornitore senza batter ciglio. Questo è il vero problema. Situazioni di potere assoluto (a meno di improbabili cause civili o class action) di fornitori di servizi su consumatori captive sono ahimè assai diffuse: per una che va in crisi e mostra così la sua vera natura, tante altre continuano ad esistere, a rafforzarsi, a moltiplicarsi.
Non è una questione solo di soldi, ma sopratutto di libertà abdicate da parte dei consumatori. È un prezzo che molti, davvero troppi, accettano di pagare a danno di tutti.
Marco Calamari
Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari
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