Cassandra ha seguito con l’interesse di chi è stato, seppur in minima parte, coinvolto nell’andamento dei commenti sui forum di Punto Informatico alla puntata di Report di domenica 10 aprile dedicata a Facebook, e in particolare al megaservizio “Il prodotto sei tu” di Stefania Rimini.
È chiaro che chiunque attacchi un’icona del nostro tempo debba aspettarsi reazioni critiche, che non sorprendono nessuno, tanto meno dei professionisti dell’informazione.
E d’altra parte la trasmissione, con i limiti di un’impostazione monotematica e monocromatica, svolgeva a parere di chi scrive un’analisi totalmente corretta del fenomeno Facebook, particolarmente delle motivazioni e degli scopi che l’hanno portata ad essere la buzzword che ha rimpiazzato Google.
Altrettanto corretti erano gli avvisi di pericolo che venivano dati agli utenti di Facebook.
Non sorprende quindi la massa di critiche che si sono riversate sulla Gabanelli: sorprende piuttosto che lei si sia preoccupata di giustificarsi quando invece aveva realizzato una trasmissione che sosteneva una tesi certo impopolare ma corretta, cristallina, senza sbavature o possibili fraintesi.
Per usare sue parole testuali, si è giustificata dicendo che tutto sommato Report si rivolge anche al pubblico delle “casalinghe di Voghera”, e che quindi certi toni e certe forme comunicative, che non suscitano nessuna reazione se usate contro una multinazionale o un ente governativo, non avrebbero dovuto contrariare un popolo preparato come quello della Rete.
Milena, mi permetti di darti del tu? In effetti hai commesso un errore: quello di non considerare che anche la Rete è piena di casalinghe di Voghera, ma che il meccanismo avrebbe funzionato al contrario.
Infatti gli utenti Facebook possono grossolanamente dividersi in due tipi.
Il primo è l’utente realmente preparato che usa Facebook “anche se….”, conoscendo almeno in una certa misura cosa offre in cambio del servizio che usa: quelli non hanno protestato.
Il secondo tipo è invece quello che considera Facebook il Paese dei Balocchi: Cassandra li ha definiti con l’immagine dell’animale in cui Collodi trasforma gli spensierati monelli che ci credono e non si preoccupano.
Quelli sono le “casalinghe di Voghera” della Rete. Ed infatti hanno capito benissimo!
È proprio da loro che ti arrivano tutte le critiche. Hanno capito persino loro. E non possono accettare chi fa loro notare con oggettività i difetti del loro comportamento ed i rischi che corrono.
L’autocritica è una mercanzia molto rara.
Marco Calamari
Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari
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