Google ha annunciato la distribuzione di due nuovi componenti della sua piattaforma basata sulle reti neurali, strumenti che adottano gli algoritmi di intelligenza artificiale per cercare di risolvere il problema del riconoscimento del linguaggio umano da parte delle macchine col cervello di transistor.
La nuova release open source di Mountain View include prima di tutto SyntaxNet , framework di reti neurali implementato con TensorFlow – già rilasciato sotto licenza FOSS da tempo – e pensato per fornire le “fondamenta” tecnologiche di un sistema di riconoscimento del linguaggio naturale ( Natural Language Understanding o NLU).
Elemento secondario ma altrettanto fondamentale, per l’utilizzo dei suddetti NLU, è poi Parsey McParseface : vale a dire un parser che usa le reti neurali e gli algoritmi di deep learning di SyntaxNet per analizzare le frasi in lingua inglese e cercare di cavarne fuori un significato quanto più “umano” è possibile.
La sofisticata tecnologia che si nasconde dietro il buffo nome di Parsey McParseface – omaggio poco serio al tentativo di battezzare “Boaty McBoatface” una nave di ricerca britannica in via di varo – procede per tentativi, analizzando una frase inglese di senso compiuto e scegliendo il significato più probabile a seconda delle possibili correlazioni tra le singole parole che la compongono.
Stando a quanto sostiene Google, Parsey McParseface non arriva a un livello tale da riuscire ad azzeccarci tutte le volte ma è sufficientemente “intelligente” da raggiungere un livello di accuratezza del 94 per cento durante la lettura delle notizie scritte in lingua inglese – un livello apparentemente non molto lontano dal 96-97 per cento raggiunto dai linguisti specializzati.
Con la distribuzione sotto forma di codice open source, ora anche gli sviluppatori esterni potranno verificare quanto sia effettivamente accurata l’analisi grammaticale dell’accoppiata SyntaxNet+Parsey PcParseface. Quel che è certo è che l’interesse delle grandi corporation per l’adozione FOSS delle piattaforme di deep learning non conosce sosta, prova ne sia la distribuzione della piattaforma Deep Scalable Sparse Tensor Network Engine (DSSTNE) usata da Amazon per sintetizzare i “consigli degli acquisti” per i singoli utenti dell’omonimo portale di e-commerce.
Alfonso Maruccia