Si intitola la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica ed è uno specifico paragrafo della terza sezione della recente relazione presentata in Parlamento dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Una sezione in sostanza dedicata a tutti gli interventi della stessa Autorità nel corso degli ultimi 12 mesi.
A partire dall’ormai nota delibera 668/10/CONS , con cui – in data 17 dicembre scorso – i vertici di Agcom avviavano una fase di consultazione pubblica su quello che era stato definito dal presidente Corrado Calabrò “una sintesi efficace tra le contrapposte esigenze di tutelare la libertà della Rete e la titolarità dei contenuti”.
Una regolamentazione ora descritta come “rispettosa dei principi comunitari e coerente con le best practices internazionali”. Non per “criminalizzare il web”, bensì per agevolare l’accesso alla Rete e soprattutto per favorire la diffusione di un’offerta legale dei contenuti a prezzi accessibili a chiunque .
Agcom ha dunque ribadito una “pluralità di linee di intervento”, a partire dalla promozione di un’offerta legale sul mercato dei contenuti audiovisivi. Ma ad un’attività informativa e di “educazione alla legalità” si aggiungeranno provvedimenti più duri nei confronti della violazione online del diritto d’autore.
Dalla “rimozione selettiva dei contenuti illegali” a procedure più massive di site blocking, nei confronti di quegli spazi interamente votati all’illecito . Misure ritenute semplici quanto efficaci, ispirate dalle pratiche internazionali. Un procedimento che Agcom stima celere ed equo, da ritenersi però non sostitutivo dell’autorità giudiziaria .
Confermato anche un modello procedimentale in stile notice and takedown , basato sull’iniziale richiesta di rimozione da parte di un qualsivoglia detentore dei diritti. Il gestore del sito avrà dunque 48 ore di tempo per rispondere, per evitare l’intervento della stessa Agcom .
L’Autorità provvederebbe ad un breve contraddittorio tra le parti, prima di ordinare la rimozione in caso di accertamento della violazione. Tutti quei siti operanti grazie a server esteri verranno inclusi in una specifica blocklist da presentare ai vari ISP per l’inibizione dell’accesso dall’Italia .
Mauro Vecchio