Milano – Gli avvisi sui cookie e soprattutto le procedure per la gestione della privacy secondo le norme europee sono un laccio per l’industria del digitale: a sostenerlo sono una serie di associazioni di rappresentanza che riuniscono operatori telefonici, tech-company, advertising e stakeholder del settore, lanciando un appello alla UE affinché riveda in ottica di semplificazione l’attuale direttiva sulla privacy .
ETNO, ECTA, GSMA, CCIA, IAB e DigitalEurope rappresentano un gran numero di nomi di peso nel panorama delle telecomunicazioni e del Web: ci sono telco come Vodafone e Telefonica, over-the-top come Google e Netflix, produttori hardware come Apple e Huawei, e ancora molti altri marchi influenti di ciascun comparto. Tutti questi nomi chiedono di modificare l’attuale impostazione delle regole comunitarie per ricondurle verso gli strumenti relativi al framework delle telecomunicazioni: questo significherebbe tra l’altro variare anche i meccanismi di tariffazione, e semplificare in generale il quadro per chi si muove in questo settore.
“Crediamo che semplificare e rendere più lineare la regolamentazione porterebbe benefici ai consumatori garantendo loro un set di regole semplici, coerenti e comprensibili che proteggano persone e dati personali” recita la dichiarazione rilasciata dalla coalizione. Ci sarebbero in ballo anche l’innovazione e la competitività, la crescita del settore con tutte le implicazioni per l’occupazione : “Un fattore critico in un momento nel quale le aziende digitali sono impegnati nel lancio di nuovi servizi innovativi e stanno costruendo la rete 5G in Europa”.
Le dichiarazioni di questa coalizione non arrivano in un momento qualsiasi: l’Europa ha avviato una consultazione in merito alla possibile riforma delle regole relative alla privacy , dunque è il momento giusto per farsi avanti. Un cambiamento in questo settore equivarrebbe, ad esempio, a vedere cambiate le regole che impongono gli avvisi sui cookie a ogni visita a un nuovo sito: un cambiamento estetico evidente, che sottintenderebbe probabilmente anche un altro cambiamento sul piano burocratico, venendo meno la necessità di elaborare complessi documenti che descrivano minuziosamente la gestione dei dati personali operata dalle aziende. In Italia il recepimento delle regole attuali è arrivato nel 2015 , con tanto di guida all’uso redatta dal Garante.
Dall’altra parte, naturalmente, ci sono gli utenti: per molti la sparizione degli avvisi sui cookie sarebbe comunque una buona notizia, visto che complicano soltanto la navigazione, ma non si può trascurare i rischi che un allentamento delle regolamentazioni porterebbe in termini di garanzie sui propri dati. La UE da sempre ha cercato di offrire garanzie ai cittadini , seppurc on esiti non sempre felici: senz’altro a breve interverranno anche le associazioni consumatori per manifestare l’interesse a mantenere un quadro regolatorio robusto nel Vecchio Continente per ciò che attiene privacy e dati personali.
Luca Annunziata