Roma – A quei famosi attrezzi per lavorare sul web made in Mountain View Labs , meglio conosciuti come Google Gears , il “fisso” comincia a stare stretto. BigG amplia i propri orizzonti e li fa saltare sul mobile : Gears for Mobile è atterrato .
E quando BigG dice fate largo non si scherza: stavolta tocca al supporto per Internet Explorer mobile , da impiegare con Windows Mobile versione 5 e 6, nonché – successivamente – con Android . Un passo decisivo, che consentirà alle applicazioni di funzionare offline proprio in quel segmento dove ce ne è maggior bisogno, il settore mobile. Si tratta ancora di uno stadio pienamente Beta, per la precisione la versione è 0.2: ma chi volesse iniziare il fatidico processo hands-on , non ha che da guardarsi il filmato, scaricare e iniziare a lavorarci.
Tra le applicazioni che già usano Gears for Mobile ci sono Buxfer , un programma di gestione delle finanze personali e Zoho , una suite di applicazioni web-based con elaborazione testi, foglio elettronico, presentazioni, agenda e molte altre. Con Gears for Mobile, i documenti online di Zoho possono ora essere modificati anche offline.
E gli altri “big deals”, come iPhone, Nokia e BlackBerry? Niente da fare, per ora. È meglio non trovarsi a usare un Nokia, a far girare furbissimi giochi su un BlackBerry o ad essere così abbagliati da possedere un iPhone, si legge su RegDeveloper . L’uso di Google Gears è destinato – almeno per il momento – solo a Internet Explorer su Windows Mobile 5 e 6.
Charles Wiles, product manager dell’area Google Mobile, rassicura comunque l’utenza: il set sarà disponibile anche per altri browser “capaci”, come pure per la piattaforma Android. “Restate sintonizzati”, dice The Guardian .
Qualcuno si chiede – visto che Nokia, RIM e Apple non sono membri della Open Handset Alliance così come non lo è Microsoft – come mai sia Internet Explorer il primo della lista ad essere supportato.
In queste ore il tam-tam in rete è fitto: primo fra tutti un po’ di allarme per diverse vulnerabilità scoperte in Android, possibile causa del ritardo del “travaso” nel SDK dei nuovi attrezzi di Google. Non mancano istruzioni e suggerimenti per iniziare a lavorare.
Marco Valerio Principato