Larry Ellison cambia ruolo nell’organigramma di Oracle, e da Chief Executive Officer (CEO) viene degradato a Chief Technology Officer (CTO) e presidente esecutivo della multinazionale dei database e dei sistemi aziendali. Un cambio di management da più parti indicato come storico.
A prendere il posto di Ellison come dirigenti della corporation saranno, in tandem, Mark Hurd e Safra Catz, uomini fidati dell’oramai ex-CEO e già impegnati da anni – dicono le indiscrezioni – a prendere le decisioni sulla gestione quotidiana di Oracle.
Ellison lascia i conti in ordine ma non va in pensione, naturalmente, e ha già fatto presente la propria volontà di continuare a lavorare a tempo pieno nell’azienda che ha co-fondato focalizzando le proprie energie sull’ingegnerizzazione di prodotto, lo sviluppo e la strategia tecnologica per il futuro.
Con questo avvicendamento se ne va uno degli ultimi fondatori dell’impero tecnologico della Silicon Valley, un uomo che dalla fondazione (1977) a oggi è rimasto unico CEO di Oracle dando vita a un colosso del software – il secondo maggior produttore al mondo dopo Microsoft – e diventando di conseguenza uno degli uomini più ricchi del mondo . Che, fra case principesche, yacht, auto sportive, aerei privati e persino l’isola hawaiana di Lanai, non ha mai scelto di nascondere l’ opulenza della propria vita personale .
La fine del “regno” di Ellison rappresenta infine un passaggio di consegne storico , un abbandono del potere in favore delle nuove leve animate dall’ ideologia californiana e già più che pronte, come Ellison, Gates e Steve Jobs prima di loro, a conquistare il mondo e le menti dell’umanità connessa.
Alfonso Maruccia