Atlanta – Che cos’hanno in comune un produttore di computer, un’azienda di elettrodomestici, un produttore di software, un operatore di telefonia mobile, un’industria di elettronica di consumo e una multinazionale americana? E perché se ne parla su queste pagine web? La risposta è il progetto “Laundry Time”, che vuole collegare lavabiancheria e asciugatrice alla rete domestica per farle controllare da un telefono cellulare. Qualcosa che ricorda da vicino proposte già avanzate in Italia, per esempio da Merloni .
Il progetto è guidato da Whirlpool in collaborazione con Hewlett-Packard , Microsoft , Panasonic , Cingular Wireless e Procter & Gamble . L’obiettivo è quello di rispondere all’esigenza di tempo libero dei consumatori, per iniziarli al concetto di domotica attraverso lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per il controllo remoto degli elettrodomestici.
“Laundry is drudgery” (fare il bucato è una scocciatura) commenta Tim Woods, vice presidente dell’Internet Home Alliance, che ha già sviluppato uno studio per la cucina connessa (Meal Time). Per cui la soluzione migliore è quella di scaricare il lavoro sugli elettrodomestici: con il telefono cellulare si può comandare l’avvio della lavatrice (anche quando ci si trova fuori casa) e ricevere, sul display del telefono (ma anche sul televisore o sullo schermo del pc), l’avviso di fine lavaggio o il countdown dei cicli dell’elettrodomestico, ad esempio per consentire all’utente di spostare la biancheria nell’asciugatrice. Le attività fisiche restano compito dell’utente, che però può organizzarsi a fare tutt’altro, ottimizzando così i tempi d’attesa.
La sperimentazione del progetto è in atto e la sua conclusione è prevista per il mese di settembre. GLi esiti di questa fase saranno utilizzati dalle aziende partecipanti per lo sviluppo e l’ingegnerizzazione dei propri prodotti. Naturalmente non devono mai mancare corrente elettrica, connettività e copertura GSM. Altrimenti addio alle brillanti applicazioni di domotica.
D.B.