No, l’auto elettrica non inquina più di quelle tradizionali. Un nuovo white paper firmato dalla ICCT (International Council on Clean Transportation) cerca di rimettere in ordine le cose, gettando acqua sul fuoco rispetto alle accuse che vedono l’intero ciclo di vita di un’auto elettrica ben più inquinante di quanto i consumi a impatto zero possano lasciar immaginare. Insomma: secondo il report ICCT, anche tenendo in considerazione l’intero ciclo di vita di un’auto elettrica, le emissioni rispetto alle auto tradizionali restano ben più basse.
ICCT: le auto elettriche inquinano meno
La valutazione vede una differenza importante nelle due valutazioni soprattutto in Europa, dove la differenza tra auto elettriche e tradizionali è estremamente ampia oggi e potrà esserlo ancora di più entro i prossimi anni con l’aumento ulteriore delle energie alternative. Il bilancio è meno positivo in futuro per Cina e India, dove non si prevedono grandi miglioramenti nel decennio a venire e dove quindi la conversione all’elettrico non sarà conveniente quanto nel resto del mondo.
I dati, infatti, tengono in considerazione ogni singola componente del “costo” ambientale dei due sistemi: dal consumo di combustibile o elettricità fino alla manutenzione, passando per la produzione dell’auto e delle batterie. Secondo il report, nonostante si dipinga un quadro ben differente rispetto a quel che la volgata aveva ormai comunemente accettato (ossia che l’intero ciclo di vita di un’auto elettrica fosse più dispendioso rispetto a quello di un’auto tradizionale), ancora non basta: in nessuno dei continenti tenuti in considerazione si riuscirà entro il 2030 a raggiungere gli obiettivi posti come ambizione politica in occasione degli Accordi di Parigi.
L’Europa è il continente in cui le auto elettriche potranno fornire il beneficio maggiore e dove maggiore sarà la vicinanza rispetto agli obiettivi. Alla luce degli investimenti Next Generation EU, fortemente orientati a politiche green, c’è da immaginare che si possa accelerare ulteriormente e che si possa davvero pensare di “fare pagare di più a chi inquina di più”.