Milano – Con migliaia di chilometri e miglia alle spalle, le vetture robot fanno grandi passi avanti: il numero di occasioni in cui i tecnici umani devono intervenire per supportare i comandi del computer sta calando rapidamente , e così il valore dei “disimpegni” registrati e certificati per le comunicazioni alle autorità di controllo dei trasporti cala in modo significativo per tutti. E tutti, ma proprio tutti, sono impegnati in questo settore alla ricerca di una propria fetta di questo mercato promettente.
Stando, ad esempio, ai dati snocciolati da Waymo per quanto riguarda l’ultimo anno di guida, il numero di “disengagement” è calato di quattro volte passando da un fattore 0,8 a 0,2 per 1.000 miglia. Nella vita reale questo dovrebbe equivalere a un fattore ancora inferiore, visto che la maggior parte dei chilometri guidati viene svolta in città per aumentare la precisione e la sicurezza del sistema: un guidatore comune percorrerà anche molti chilometri fuori città, dove non ci sono incroci pericolosi e ciclisti o pedoni che attraversano di colpo .
In numeri parliamo di cifre davvero basse: 124 disimpegni su oltre 600mila miglia (più di 1 milione di chilometri) nel 2016, in calo rispeetto ai 341 disimpegni del 2015. Un disimpegno è il meccanismo con il quale il guidatore di riserva (umano) a bordo interviene per variare il comportamento dell’auto : in pratica assume il controllo del veicolo, con quest’ultimo che registra il cambiamento e annota tutto per migliorare il proprio approccio generale. In un certo senso le auto imparano dai propri errori, grazie all’intervento umano, e ciò va tutto a beneficio della sicurezza che – per bocca di Waymo – è l’obiettivo finale di tutto questo impegno: ciascun disimpegno è utile poiché non solo corregge il caso specifico, ma può essere impiegato anche in migliaia di scenari simulati elaborati a posteriori.
Tesla ha percorso meno chilometri di test sulle strade californiane, ma riporta cifre affatto simili: 0,33 disimpegni per miglio. A confronto con Waymo parliamo di numeri molto diversi, a parità di parametri parliamo di 330,9 disimpegni per 1.000 miglia: valore simile a quello comunicato da Ford alle autorità di Sacramento, mentre gli altri pezzi grossi del mercato dell’auto non sono di fatto attivi in California. Tranne GM, che anzi ha 25 vetture in circolazione (20 Bolt e 5 Nissan Leaf): l’elenco delle targhe rivela anche dei nomi in codice molto affascinanti (e con un’onomastica decisamente nerd).
Luca Annunziata