La sicurezza degli utenti e la tutela delle loro comunicazioni resta una missione fondamentale per Lavabit, anche dopo la sua chiusura: è per questo motivo che il servizio fondato da Ladar Levison, impegnato in una strenua battaglia legale per difendersi dall’invadenza dello stato, offre la possibilità di cambiare la password di accesso agli account e di scaricare ed archiviare la corrispondenza scambiata prima della chiusura del servizio.
Prima della serrata di Lavabit, nel mese di agosto, Ladar Levison, spalle al muro, è stato costretto a consegnare la chiave SSL che avrebbe consentito alle autorità statunitensi di indagare sul servizio. Se Levison non avesse consegnato la chiave in formato cartaceo, l’intelligence statunitense avrebbe potuto decifrare tutti i messaggi scambiati dagli utenti del servizio, compresi quelli del misterioso obiettivo che i più identificano come la talpa del Datagate Edward Snowden. Le autorità hanno chiesto il file in formato digitale, e Levison sta ancora opponendo resistenza, pur avendo chiuso Lavabit.
Ma la chiave è di fatto stata consegnata, e c’è chi teme per la riservatezza delle proprie comunicazioni. Per questo Levison ha previsto una temporanea riapertura del servizio: in queste ore è possibile accedere all’account per cambiare la password di accesso attraverso un nuovo sito e una nuova chiave SSL. Nei prossimi giorni, a partire dal 18 ottobre (o dal 17, i comunicati discordano ), sarà possibile attingere alla propria casella Lavabit per salvare e archiviare le comunicazioni scambiate.
“Sono sulla stessa barca dei miei utenti – ha spiegato Levison con la temporanea riapertura del servizio – Ho usato il mio account Lavabit per 10 anni. Era il mio unico account email”. ( G.B. )