Londra – Nell’acceso e mai sopito dibattito che in tutto il mondo oppone datori di lavoro e dipendenti sull’utilizzo a fini privati delle risorse informatiche e in particolare della connessione internet, arriva una importante vittoria per i lavoratori britannici.
Stando a quanto pubblicato dal Financial Times, infatti, i sindacati dei lavoratori hanno ottenuto dall’Autorità locale garante della privacy che, almeno per il momento, le imprese britanniche non possano più mettere il naso nelle email dei propri dipendenti.
Fino ad oggi, come già accade in altri paesi, le aziende inglesi potevano provvedere con appositi controlli a esaminare i contenuti delle email in partenza e in arrivo negli account di posta dei propri dipendenti, in particolare quando avessero “ragione di ritenere” che il loro contenuto violasse le policy aziendali in quanto “personale”.
Ma se da un lato l’Autorità ha ricordato alle aziende che la normativa britannica sulla privacy, nota come Data Protection Act, al momento protegge i lavoratori, dall’altro prima della fine dell’anno dovrebbe essere varato un regolamento attuativo che potrebbe trasformare in modo significativo il senso e la portata di quella che i sindacati salutano come una importante vittoria.
Da segnalare anche che le imprese possono ricorrere al tracciamento del traffico internet o all’utilizzo di telecamere nascoste soltanto in caso di specifica autorizzazione della polizia giudiziaria e per comprovati motivi di indagine.