La settimana scorsa ho lanciato un’ idea che io stesso ho definito pazzesca, al limite dell’impossibile. Una cosa che non esiste, specie in un paese individualista come il nostro, eppure, con mio incredibile stupore, qualcuno si è alzato dalla sedia e ha detto: facciamolo. Un altro gli ha fatto eco e ha detto: organizziamoci, contiamoci.
C’è stato chi spontaneamente, anche da solo, ha iniziato ad aprire siti per organizzare, per parlarne. Alcuni giovani ragazzi mi hanno fatto l’onore d’invitarmi a scrivere nei loro siti.
Mi sono chiesto allora “Quale molla è scattata in queste persone per spingerle a fare questo?”
La risposta che mi sono dato è una sola: “Perché IO VALGO”.
È un affermazione importante, è il primo passo per il riconoscimento del proprio valore.
Se siamo dove siamo non è per la mancanza di controlli (anche se è vero), o perché abbiamo leggi sul lavoro la cui applicabilità deve essere perfezionata, o privati che speculano, ma perché accettiamo, soli e passivi, lo stato delle cose.
Se accetto un compenso irrisorio, delle condizioni di lavoro inadatte e senza sicurezza, significa che ritengo corretto e giusto il prezzo concordato per il mio valore. Se questo può essere un compromesso accettabile per entrare nel mercato del lavoro, o in periodi di assoluta necessità, non può essere la regola.
È legge universale che il pagamento di un servizio debba essere commisurato alla reale esigenza e qualità dello stesso.
Se richiedo un Bravo Informatico lo devo pagare come un bravo informatico. Se intendo pagarlo di meno allora le cose sono due: o mi trovo davanti ad una persona che sta “svendendo” il suo valore, o realmente a me non interessano i servizi di un Bravo Informatico e sto assumendo lo “smanettone” di turno, perché “lo smanettone” è quello che io cerco, assumendomene tutti i rischi del caso.
Se ritenete di avere delle conoscenze che valgono, che avete acquisito con lavoro e fatica, e Vi offrono meno di quanto pensate di valere, la risposta deve essere una sola: “Non state cercando un Bravo Informatico”. Mi rendo perfettamente conto che può essere duro dare questa risposta, ma è la sola risposta che vi permette di distinguerVi .
Se ci pensate, il prezzo è la prima cosa che distingue la merce. Una Ferrari ed una Fiat sono entrambi 2.000 di cilindrata, ma è il prezzo differente che vi fa subito intuire d’avere di fronte merce di qualità differente.
Questa stessa esatta percezione deve avere l’interlocutore che avete davanti!
Se avete accettato un compenso inferiore alle Vostre aspettative significa che questo è quanto Voi valete. A poco vale lamentarsi una volta che si è accettato. Vi siete pesati, vi siete misurati, ed avete concordato che valete poco. Nessuno vi ha puntato una pistola alla testa costringendovi ad accettare, siete stati Voi stessi a farlo.
Poiché la conoscenza che abbiamo appreso è un bene prezioso, quello che ci dà i mezzi per vivere, dobbiamo essere i primi a valorizzare questo bene al meglio che possiamo.
Di questi tempi anche un banale servizio di compilazione del 730 costa 20 euro; allora perché io non dovrei chiederne altrettanti per una minima consulenza su Office? Sono d’accordo con coloro che dicono che ci si vergogna a chiedere un compenso per lavori “banali”; ma elargire gratis il proprio lavoro ed essere sempre pronti a pagare ogni altro servizio è una linea di comportamento inaccettabile.
Può anche accadere che si incontrino controparti non disposte a pagare per i nostri servizi, e se questa diventa la regola, allora significa che il Business dell’Informatica è finito, non esiste, è meglio cambiare lavoro.
O meglio, forse è finito il Business dei “finti informatici” ed inizierà quello dei veri Bravi Informatici, gente capace, come Alex, di trovare bugs anche su Google. Gente il cui valore è riconosciuto e pagato.
Quante più persone affermeranno “IO VALGO”, tanto più questo messaggio avrà possibilità di passare ed essere compreso anche al di fuori del nostro ambito.
Forse è possibile per noi IT iniziare con un semplice gesto per affermarci, come far saltare il numero di commenti massimi accettati da questo sito, basta una riga dicendo “IO VALGO”.
Non è certo un gran gesto, concordo, ma come dice il saggio “Anche il viaggio più lungo inizia con un semplice primo passo”.
I precedenti interventi di G.C. sono disponibili a questo indirizzo