Ognuno di noi ha la legittima aspirazione a realizzarsi sul lavoro ricercando il giusto compromesso tra Qualità, Professionalità e Retribuzione. Nel corso di questa ricerca ci possiamo trovare nello stato di dover trovare un lavoro, oppure di essere già inseriti nel mondo del lavoro. Queste due macro Categorie si arricchiscono poi di ulteriori attributi in base all’esperienza, all’età ed al titolo di studio.
Ecco qui una tabella che riporta 10 situazioni tipo in cui possiamo trovarci.
La Laurea è stata presa in considerazione solo per il primo impiego e solo perché per molte aziende può essere un di più. Altre aziende preferiscono alla laurea delle certificazioni che possono rivendere al cliente, o dei periodi di lavoro presso ditte importanti a livello nazionale.
L’età è un fattore prettamente italiano, in altre nazioni è davvero vietato discriminare negli annunci di lavoro in base all’età, vedi ad esempio quanto accade negli Stati Uniti.
Oltre alla nostra situazione individuale è importante considerare anche i vincoli interni, quelli che noi stessi ci poniamo (la nostra predisposizione al cambiamento, la possibilità di spostarsi lontano dal nostro ambiente, la volontà di apprendere cose nuove, il tempo che vogliamo dedicare a cercare una nuova occupazione), ed i vincoli esterni (gli skill che il mercato richiede, e la società in cui viviamo).
Ed infine dobbiamo considerare il nostro obiettivo, quello che noi desideriamo e che consideriamo il giusto compromesso tra Qualità del lavoro, Professionalità e Retribuzione. Anche qui possiamo utilizzare una piccola scheda di valutazione che ci aiuti a verificare dove vogliamo andare. È in pratica lo scenario che stiamo cercando, quello che abbiamo scelto come giusto compromesso.
A questo punto lo scenario è tracciato. Mi piace immaginarlo così.
I nostri skill sono la lenza e la nostra abilità nella pesca, la bacinella il mercato e i pesci il nostro obiettivo. È chiaro che con skill limitati i pesci che prenderemo saranno ben pochi, ma più i nostri skill aumentano, più siamo disposti a spostarci, e più le nostre possibilità di riuscita aumenteranno.
Skill migliori ci permettono di avere nel nostro arsenale strumenti di caccia migliori.
Questo è già uno scenario migliore, ma possiamo andare oltre addirittura, essere il re dei cacciatori e poter essere in grado di prendere qualsiasi pesce ovunque esso si trovi.
Questo qui accanto sì che è un cacciatore, ha gli skill giusti e la giusta aggressività, ma tutto questo ha un prezzo. Si dice che lo squalo non smetta mai nuotare e sia sempre in cerca di nuove prede.
Il nostro cacciatore adotta una metodologia precisa di lavoro, si concentra su quello che fa e che gli porta vantaggi, focalizza le sue esperienze su ciò che il mercato richiede ed investe molto del suo tempo in formazione ed in cambio… beh, avete mai visto uno squalo morire di fame tra i pesci?
La prima regola in assoluto di un cacciatore è andare lì dove vi sono i pesci e specialmente i pesci più grossi.
In altre parole dobbiamo spostare la nostra ricerca lì dove vi è maggiore richiesta sia in termini logistici, sia in termini di skill richiesti.
Rimanere fermi non paga e presto o tardi si finisce per fare la fine del tonno.
Se esaminiamo il nostro mercato, quello italiano, ossia la nostra riserva di caccia, la situazione è purtroppo molto chiara. Come viene esplicitato nell’ultimo rapporto Assinform in questo paese il mercato informatico segue una curva di crescita appena percettibile, parliamo di uno scarso 2 per cento.
La situazione del mercato ICT è allarmante da anni, Francesco Sacco la studia dall’inizio 2007 come molti analisti e ora la situazione è tale che il centro ricerche Enter della Bocconi ha deciso di effettuare una ricerca sul fenomeno, Software: verso la crescita di un ecosistema sostenibile , i cui risultati dovrebbero essere disponibili a breve.
Come detto in un mio precedente articolo, quelli bravi a questa vista scappano , o, se possono, si mettono in proprio cercando quindi nuove vie in un mercato tendenzialmente ostile. Ma quali sono le Competenze e le Conoscenze che permettono di effettuare un salto del genere, una volta che si è compreso che qui “pesci non ce ne sono”?
E, un’altra domanda, è davvero necessario saltare così in Italia o esiste da qualche parte un qualche atollo felice dove chi sa, chi ha le competenze, viene valutato per quello che sa e che può fare come talvolta accade all’estero (vedi la storia di Alex )?
Questo è quanto cercheremo di appurare prossimamente.
Per questa settimana, meglio essere Squali che Tonni!
I precedenti interventi di G.C. sono disponibili a questo indirizzo