La forza lavoro che le aziende reclutano per vigilare sulle infrastrutture informatiche e sviluppare progetti IT sta diventando superflua, il taglio dei costi taglierà fuori anche l’IT.
I segnali di allarme giungono da due indagini condotte da Goldman Sachs: sono stati consultati 100 manager, per lo più Chief Information Officer di aziende che figurano nella classifica di Fortune. Si tratta di aziende solide, ma temono comunque lo spettro della recessione: nonostante mezzo mondo senta l’ esigenza di personale specializzato , nel corso del prossimo anno si sfronderà e i CIO assicurano che i lavoratori IT non faranno eccezione.
A versare nelle peggiori condizioni sono i lavoratori IT esterni a contratto, che gravitano intorno alle aziende per sviluppare applicazioni ad hoc o per vigilare sull’infrastruttura e sui servizi IT: 48 manager su 100 prevedono che nel corso del prossimo anno rinunceranno ai servizi offerti da questa categoria di lavoratori. Non hanno molte prospettive in più i lavoratori reclutati attraverso agenzie interinali: sono il 30 per cento i CIO che ritengono che si dovrà sforbiciare su questo tipo di forza lavoro, assunta per sviluppare applicazioni e mantenere la struttura IT. Migliori prospettive per i lavoratori prestati da fornitori internazionali di servizi: solo il 12 per cento dei dirigenti intervistati ha dichiarato che nel 2009 potrebbe dover decidere di farne a meno.
Ma è possibile che non vengano risparmiati nemmeno i dipendenti delle stesse aziende consultate da Goldman Sachs: 11 CIO su 100 temono di dover sacrificare forza lavoro assunta in tempi migliori. Sono previsioni basate sulle preoccupazioni che si vanno addensando dall’inizio del 2008: ad ottobre dello scorso anno non erano in programma riduzioni dello staff, ad aprile erano il 15 per cento i manager che meditavano di dover licenziare.
Ma non si taglierà sui soli lavoratori IT: saranno ridimensionate anche le attese nutrite nei confronti dei progetti da sviluppare nell’ambito dell’information technology. Si risparmierà sul ricambio del parco macchine: il 47 per cento degli intervistati prevede che la propria azienda non affronterà spese per sostituire server, dispositivi di archiviazione, computer con cui dotare il personale. Sarà denaro investito nella virtualizzazione e nell’ottimizzazione del comparto server: sono queste le due priorità che i manager pongono davanti all’obiettivo del risparmio. Il cloud computing? È un obiettivo che nel 2009 intendono perseguire solo 2 CIO su 100. Forse, suggeriscono gli analisti, perché non intendono fare affidamento su servizi ancora da consolidare, forse perché non ne intuiscono ancora le potenzialità.
Le aziende, spiegano da Goldman Sachs, hanno l’esigenza di monetizzare: “Il ROI è lo scopo del gioco – assicurano – spesso ridimensionano i progetti per rientrare nel budget, stanno cercando le soluzioni con il maggiore e la più veloce redditività”. Ma la redditività, si levano voci dalla rete, non è sempre immediatamente calcolabile per quanto riguarda il settore IT, un settore con cui spesso i vertici delle aziende non hanno ancora abbastanza dimesttichezza .
Gaia Bottà
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