CRI, che sta per Computer Related Injury : sarebbe a dire malattie derivanti dall’uso del computer. Sono sempre di più i giovani indiani costretti a ricorrere alle cure mediche per dolori al collo o alla schiena, oppure per fitte alle braccia e alle mani che impediscono di lavorare. A tutti, o quasi tutti, i dottori non possono che diagnosticare qualche forma di affezione muscolo-scheletrica , che condizionerà (a volte per sempre) le loro prestazioni professionali.
Se in passato i dolori alle articolazioni erano una prerogativa degli anziani, ora sono i giovani – soprattutto quelli tra i 20 e i 30 anni – ad essere soggetti a forme più o meno gravi di queste patologie. I primi sintomi sono costituiti da doloretti, dita formicolanti o addormentate , che possono trasformarsi in fitte acute ogni volta che si provi a digitare qualcosa. E secondo i medici, i problemi non si limitano ai lavoratori, ma coinvolgono pure gli studenti.
“I ragazzi passano molto tempo davanti ad un computer” spiega Vikas Gupta, chirurgo della mano: “Ogni settimana mi capitano almeno 8 o 10 casi di dolori al collo e alla schiena”. Gli fa eco il dottor Deepak Sharan, direttore del centro di riabilitazione RECOUP di Bangalore: “Ho visto almeno 56 giovani affetti da RSI (la definizione generica di malattie come la sindrome del tunnel carpale, ndR) negli ultimi anni”.
Ma la spiegazione fornita da Sharan è insolita: la causa dei problemi, secondo il medico, sarebbe “l’uso scorretto di iPod, Playstation e cellulari”. Parzialmente assolti i computer , sebbene proprio le statistiche di Sharan mostrino come su un campione di 30mila professionisti, il 75 per cento soffra di qualche sintomo doloroso legato alla propria attività lavorativa.
Il problema sarebbe da associare alle misure dei prodotti e delle postazioni. Spiega Sharan che le dimensioni dei controller e le posture ipotizzate sono riferite alla struttura fisica degli occidentali, sui quali sono stati compiuti gli studi sull’ergonomia che hanno determinato certi valori: occidentali che in media sono almeno 10 centimetri più alti di un cittadino indiano.
Il risultato sono schiene in fiamme e colli doloranti. Per non parlare delle infiammazioni della mano e dell’avambraccio, che nei casi peggiori possono condurre a paralisi parziali o estese dell’arto. Una bella mazzata per il comparto IT e per l’India, che punta su sempre maggiori investimenti nel settore da parte di grossi player stranieri. Ma senza una forza lavoro in salute , chi garantirà lo sviluppo?
Luca Annunziata