Al lavoro senza Green Pass: assente e niente stipendio

Al lavoro senza Green Pass: assente e niente stipendio

In Gazzetta Ufficiale il testo che stabilisce quanto previsto per chi, non essendo in possesso del Green Pass, non potrà accedere al luogo di lavoro.
Al lavoro senza Green Pass: assente e niente stipendio
In Gazzetta Ufficiale il testo che stabilisce quanto previsto per chi, non essendo in possesso del Green Pass, non potrà accedere al luogo di lavoro.

Come ampiamente anticipato nelle ultime settimane, da metà ottobre il Green Pass sarà reso obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro, senza alcuna distinzione tra settore pubblico e privato. Saranno esentati soltanto coloro in possesso di un’apposita certificazione. Cosa accadrà a chi si troverà sprovvisto del Certificato Verde? L’ufficialità giunge da quanto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo il via libera della Camera e la firma del Presidente della Repubblica.

Green Pass obbligatorio al lavoro: cosa accade senza?

Il dipendente o collaboratore impossibilitato a esibire il Green Pass (o che si rifiuterà di farlo) sarà considerato assente ingiustificato e rimarrà senza retribuzione. Non andrà incontro a sanzioni né rischierà il licenziamento. Eliminato dal testo qualsiasi riferimento alla sospensione, misura fortemente criticata fin dall’inizio della discussione sul tema. Riportiamo di seguito un passaggio del decreto legge 127/2021 “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”.

Il personale di cui al comma 1, nel caso in cui comunichi di non essere in possesso della Certificazione Verde COVID-19 o qualora risulti privo della predetta certificazione al momento dell’accesso al luogo di lavoro, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata di cui al primo periodo non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati.

La volontà di rendere il Green Pass obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro ha come finalità dichiarata quella di spingere ulteriormente le prenotazioni dei vaccini. Un obiettivo già in parte raggiunto, considerando l’accelerazione registrata negli ultimi giorni. Ricordiamo che la durata del Certificato Verde ottenuto con la somministrazione è stata estesa da nove a dodici mesi.

Intanto, stando al report ufficiale del Governo sulla campagna vaccinale, le dosi finora inoculate sono complessivamente 82,93 milioni (93,26 milioni quelle distribuite). 41,35 milioni gli italiani che hanno completato il ciclo, il 76,55% della popolazione over 12: ci si avvicina così sempre più alla soglia dell’80% per l’immunità di gregge. Al via questa settimana anche le chiamate per la terza dose, al momento riservata a poco più di 12.600 persone.

Fonte: ANSA
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Pubblicato il
22 set 2021
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