Seoul – “Con la presente si trasmette al titolare dell’utenza telefonica la comunicazione del suo coinvolgimento nell’indagine in corso…” Una bufala? Con tutti gli SMS in circolazione durante il periodo natalizio, un messaggio simile potrebbe davvero sembrare uno scherzo. Ma non in Corea del Sud, dove a partire da ieri, i pubblici ministeri hanno facoltà di informare via SMS le persone che sono indagate.
Il servizio è partito in via sperimentale il 26 dicembre, ma sarà avviato ufficialmente con l’inizio del nuovo anno. Lo annuncia il funzionario dell’amministrazione giudiziaria sudcoreana, Lee Young-pyo, precisando che la nuova iniziativa trae origine dall’opportunità fornita dalla copertura dell’infrastruttura “mobile” attuale (la cittadinanza in possesso di un cellulare raggiunge quota 75%), che permette di evitare lungaggini postali e di raggiungere capillarmente la popolazione.
Non c’è però nessun intento di prendere la gente di sorpresa: “Gli indagati riceveranno un SMS con un’informazione legale solamente dopo aver sottoscritto il servizio”, ha chiarito il funzionario. I pubblici ministeri prevedono anche di risparmiare annualmente circa 160 milioni di won (circa 130mila euro) passando al servizio via SMS e riducendo il numero di avvisi mandati via posta.
Tra le novità che potranno essere ricevute via SMS, anche notifiche di infrazioni e penali. Da oggi, in Corea del Sud, l’arrivo di un messaggio sul telefonino sarà guardato con più preoccupazione.
DB