Oltre 30 milioni di dollari. A tanto ammonta il valore del sequestro in criptovalute eseguito dagli Stati Uniti, grazie alla collaborazione di alcune realtà del settore, nei confronti di Lazarus. Si tratta del ben noto gruppo di cybercriminali che opera dalla Corea del Nord, autore di un numero elevato di attacchi dalla natura e dai target più disparati.
Criptovalute recuperate: un sequestro a Lazarus
Il bottino è parte di quello sottratto ad Axie Infinity, durante l’azione che nel mese di marzo ha colpito Ronin Network. Tra coloro schierati al fianco delle autorità USA con l’obiettivo di recuperare il denaro c’è anche il team e Chainalysis Crypto Incident Response di Chainalysis, di cui riportiamo di seguito un estratto della dichiarazione rilasciata in forma tradotta.
Con l’aiuto delle forze dell’ordine e di organizzazione leader nell’industria delle criptovalute, sono stati sequestrate criptovalute per un ammontare pari a oltre 30 di dollari, inizialmente rubate da soggetti nordcoreani. È la prima volta che asset virtuali sottratti da un gruppo con sede in Corea del Nord sono recuperati, siamo fiduciosi non sarà l’ultima.
Il risultato ottenuto è senza dubbio di tutto rispetto. Il valore del sequestro ammonta però solo al 10% circa di quanto rubato a Ronin Network (tenendo conto della variazione del prezzo nel tempo). Furono infatti sottratti 173.600 ETH, allora corrispondenti a circa 600 milioni di dollari.
Nel solo 2022, i cybercriminali operativi dalla Corea del Nord sono riusciti a rubare asset per circa un miliardo di dollari da protocolli DeFi. È questa la stima fornita da Chainalysis. Il termine fa riferimento a tutte quelle piattaforme e servizi ascrivibili all’ambito della finanza decentralizzata e delle blockchain.