L’interesse per il software libero e le potenzialità dell’open source continua a ottenere consenso nelle pubbliche amministrazioni italiane: nel Lazio, regione che certo non ignora il mondo open, la Regione intende stanziare milioni di euro a favore di progetti a codice aperto.
Lo ha confermato l’assessore alla Semplificazione amministrativa della Regione Lazio Mario Michelangeli : intervenuto al convegno Linux e il software libero per la pubblica amministrazione e il terzo settore organizzato da Binario Etico , ha spiegato che gran parte dei 4 milioni di euro destinati ai progetti di innovazione tecnologica dalla Regione, saranno utilizzati per investire sul software libero e sulla migrazione da piattaforme proprietarie a piattaforme open.
In particolare, la Regione si appresta a stanziare questi fondi a gennaio 2009: la ragione per cui viene messo al centro proprio l’open source, ha spiegato Michelangeli, sta nelle molte potenzialità del codice open, che al cuore pone la condivisione della conoscenza. “Con l’approvazione del piano strategico Lazio 2010 proposto dal mio assessorato – ha dichiarato – la Regione Lazio ha definito un piano d’azione con l’obiettivo di modernizzare la macchina amministrativa”.
“Una dichiarazione senz’altro importante che manifesta un’apertura da parte delle amministrazioni locali – spiega ora la cooperativa Binario Etico – Scopo del convegno era proprio quello di sottolineare come il passaggio da sistemi di proprietà a sistemi liberi possa offrire numerosi vantaggi, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista tecnico: di questo, finalmente si stanno accorgendo non solo le imprese piccole e medie, ma sembrerebbe anche la pubblica amministrazione”.
Nel progetto Lazio 2010 sono previsti investimenti anche per “centri polivalenti” dedicati all’informatizzazione, piattaforme per la democrazia elettronica, un nuovo sistema informativo territoriale, il riordino del corpus legislativo, lo sviluppo di un sistema di comunicazione e condivisione di atti e documenti tra le scuole del Lazio ed interventi definiti di “sanità elettronica”.
Di interesse anche la sottolineatura di Michelangeli secondo cui “aprire dei tavoli di confronto sulle nuove forme di tutela dei diritti d’autore e dei diritti intellettuali può contribuire a creare ulteriori possibilità per la libera circolazione delle risorse informatiche”. Un tema che riguarda certo non solo il software libero ma più in generale tutto il movimento copyleft, e che da più parti si ritiene che tocchi da vicino, sempre più da vicino, le opportunità innescate dalla “rivoluzione digitale”.