I genitori sono legalmente responsabili per il comportamento dei figli che utilizzano la connessione di casa per scambiare materiale protetto da copyright: lo ha stabilito un tribunale tedesco in una sentenza che fa discutere .
La Corte tedesca ha giudicato responsabile la madre di cinque ragazzi, da uno a 13 anni, rei di aver scaricato quasi mille canzoni: avrebbe dovuto vigilare sul comportamento dei figli che abitavano in casa con lei.
La donna, tra l’altro, ha dichiarato di aver detto ai bambini di non adottare certi comportamenti, arrivando a proibirgli di utilizzare la connessione e il computer di casa per la condivisione di file protetti da diritto d’autore. Ciò non avrebbe però fermato i cinque pargoli (non è specificato per la precisione chi di essi, se tutti o meno, anche se qualche dubbio sul più piccolo di appena un anno sorge) non ancora quattordicenni. E le quasi mille canzoni alla fine scaricate sono state ritenute dalle etichette sufficienti per far causa alla famiglia e ritenere responsabile la donna.
Il caso è quindi proseguito e dopo la condanna in primo grado è arrivata la conferma in appello: anche se in linea generale i minori si ritengono responsabili, in alcune circostante può essere chiamata in causa la responsabilità dei genitori. Tali condizioni variano a secondo della legislazione nazionale cui ci si riferisce: per quella tedesca, a quanto sembra dalla sentenza e nonostante le dichiarazioni della signora coerenti nel sottolineare il suo ammonimento contro il materiale piratato, mettere a disposizione computer e connessione, cioè le condizioni di base per mettere in atto l’azione illegale, è sufficiente per stabilire la responsabilità del genitore.
Claudio Tamburrino