L’impatto delle IA sul mondo del lavoro va ancora chiarito ma, già oggi, più realtà e ricercatori cercano di inquadrare i futuri casi di utilizzo dell’intelligenza artificiale, specialmente i nuovi modelli generativi che potrebbero sostituire milioni di lavoratori umani. Secondo recenti stime pubblicate da Goldman Sachs, in particolare, fino a quasi il 25% di tutto il lavoro potrebbe essere gestito completamente dall’IA nei prossimi anni. I limiti di tali strumenti, però, potrebbero salvare i cittadini.
Le IA nel lavoro, tra rischi e limiti
L’indagine condotta in seguito al recente boom dell’IA generativa è coincisa con ondate di licenziamenti in molteplici società del settore tech, come Dropbox che, giusto a fine aprile, ha rimosso circa 500 dipendenti dal loro incarico al fine di sviluppare soluzioni IA proprietarie più efficienti, con i quali sostituire i detti lavoratori. L’esposizione all’automazione sta colpendo anche altre aziende, ma c’è davvero di cui preoccuparsi?
Tra false narrazioni ed esagerazioni, l’analisi svela che le IA generative allo stato attuale non sono così avanzate da causare il licenziamento e la sostituzione immediata dei dipendenti. Anzi, le previsioni di alcuni ricercatori per il biennio 2024-2025 sembrano esagerate. Ciononostante, rimane altamente probabile che le tecnologie IA siano destinate ad avere un impatto significativo sulla nostra forza lavoro in un modo o nell’altro entro il prossimo decennio, portando infine alla gestione – ma non necessariamente alla sostituzione – di molteplici mansioni attualmente svolte da esseri umani.
Quando arriveranno soluzioni più avanzate, infatti, molto probabilmente sarà necessario un team dedicato al loro controllo e al monitoraggio dei dati forniti come input e restituiti come output. Si parla in particolare di progetti di contabilità e ingegneria, revisioni di esami, script e testi realizzati dall’intelligenza artificiale, ma anche di molti altri casi d’uso dove l’essere umano risulta comunque più vigile rispetto alle IA.
In parole povere, a oggi è inutile e insensato esagerare i benefici e i rischi dell’intelligenza artificiale: bisogna essere attenti, valutare con calma vantaggi e svantaggi di tali soluzioni, senza lasciarsi tentare dalle potenzialità e senza sottovalutare l’uso eccessivo anche per scopi malevoli.