Le major a caccia si tuffano sui ringle

Le major a caccia si tuffano sui ringle

Sony e Universal stanno per commercializzare i nuovi ringle: CD musicali contenenti tre tracce audio e una suoneria per cellulari. Prezzi compresi tra 5,98 e 6,98 dollari. C'è chi ride, ma qui si muovono miliardi
Sony e Universal stanno per commercializzare i nuovi ringle: CD musicali contenenti tre tracce audio e una suoneria per cellulari. Prezzi compresi tra 5,98 e 6,98 dollari. C'è chi ride, ma qui si muovono miliardi

Certe parole nascondono un impatto devastante ed è questo che secondo molti è accaduto col lancio dell’ultimo esperimento di ibridazione condotto dalle major discografiche, in bilico fra le suonerie per cellulari e i più tradizionali singoli . La novità si chiama ringle .

A chi storce il naso sul termine che coniuga “ringtones” e “singles” basti sapere che il nuovo mostriciattolo musicalmente modificato nelle speranze delle major che l’hanno ideato dovrebbe diventare la novità del prossimo Natale.

Di che si tratta? Confezionati come comuni CD musicali singoli, i ringle conterranno tre versioni di una traccia audio – l’originale e i remix – e una suoneria da scaricare tramite WAP o Internet. L’idea di fondo è che si possano sfruttare gli ormai vecchi supporti ottici per vendere suonerie anche nei negozi tradizionali .

L’idea è stata partorita da Sony BMG e Universal Music. Fra ottobre e novembre lanceranno rispettivamente 50 e 10-20 titoli. Sony Italia, al momento, vanta 13 ringle.

I margini di profitto per i discografici, in realtà, potrebbe non rivelarsi stellare . Le indiscrezioni descrivono un prezzo di listino di circa 5,98 o 6,98 dollari a ringle, con un costo all’ingrosso per i rivenditori di meno di 4 dollari. Insomma, il margine lordo sarebbe compreso fra il 31% – normalmente ottenuto dalla vendita di CD – e il 42,7% – lo share che accumulavano le cassette e i dischi in vinile.

La questione di fondo, insomma, è che il mercato dei ringle potrebbe diventare strategico non tanto per “fare cassa”, ma per attirare le grandi catene della distribuzione ed abituare i consumatori agli acquisti online tramite CD da eseguire su PC – una soluzione che potrebbe attecchire tra gli utenti meno esperti. Certo è che per il momento la comunità online sembra non credere molto nel nuovo prodotto.

Ma il punto è che Sony e Universal stanno cercando di individuare percorsi commerciali alternativi che possano rispondere alle attuali difficoltà del segmento, – ben delineate durante l’ultimo Midem di Cannes. Anche in Italia la crisi delle vendite dei CD e DVD si è ormai trasformata in emergenza. Le vendite online, seppur in crescita, infatti, non sono sufficienti per riequilibrare le perdite accumulate negli ultimi anni. Le suonerie, invece, tirano moltissimo e chissà, questa la speranza dei discografici, che non riescano a rivitalizzare persino il buon vecchio (e caro) CD.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
11 set 2007
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