Non di solo hardware vive l’uomo. Se è vero che gli aggiornamenti della linea MacBook e Mac Pro erano da tempo attesi dagli appassionati, Tim Cook e la sua truppa non hanno dimenticato che la WWDC è prima di tutto una conferenza riservata agli sviluppatori: per questo il keynote di ieri è stato diviso equamente tra novità hardware e software, e ci sono parecchie cose di cui parlare alla luce di un lancio a luglio di OS X Mountain Lion (10.8) e iOS 6 in autunno.
OS X Mountain Lion
Tanto vale partire dal sistema operativo desktop, il primo che finirà in vendita: costerà 16 euro (necessario Snow Leopard o Lion per l’upgrade), e Mountain Lion spingerà decisamente l’acceleratore verso la “consumerizzazione” della piattaforma Mac. Sempre più funzioni direttamente o indirettamente tratte dall’esperienza utente di smartphone e tablet, con una serie di applicazioni integrate nel sistema che con iPad e iPhone condividono i dati tramite iCloud. È il caso di Promemoria e Note, ma lo stesso principio si applica a Messages (che porta iMessage al desktop e viceversa), al Centro Notifiche che assomiglia a quello di iOS, ma qualunque applicazione abbia accesso ad iCloud (per esempio la suite iWorks) è in grado di condividere dati e informazioni tra PC e device mobile .
Non a caso, Apple decide di rispolverare le funzioni del suo browser Safari proprio alla luce della sincronizzazione tra apparecchi diversi: le “tab iCloud” (abbinate all’apposito pulsante nella barra degli strumenti) replicano il meccanismo di sincronizzazione che già adottano Firefox e Chrome, permettendo di riprendere la navigazione su uno qualunque dei propri dispositivi e attingendo alla cronologia sviluppata altrove. Ovviamente le novità di Safari si allargano a maggiore compatibilità con i nuovi standard Web, la consueta annunciata nuova e maggiore velocità di navigazione, e a un nuovo meccanismo di scorrimento tra le schede aperte: la “tab view” ricorda un po’ Coverflow nel principio, con anteprime live delle schede aperte che scorrono sotto il tocco delle dita tramite apposita gesture.
Ci sono altre tre novità di Mountain Lion che valga la pena citare in breve. La prima è l’arrivo di una funzionalità di dettatura molto simile a quella di iOS 5, in grado di trasformare il parlato in testo scritto in qualsiasi applicazione (è integrata a livello di OS): Apple non ha chiarito i dettagli di questa capacità, né al momento è chiaro se funzionerà solo con la lingua inglese o anche con altri idiomi. La seconda si chiama “Power Nap”: in verità è una funzionalità che sarà disponibile solo su MacBook Air di seconda generazione e i nuovi MacBook Pro Retina, e consentirà di tenere aggiornato il Mac (sia per quanto riguarda i contenuti delle applicazioni, sia per il software) anche mentre è in standby (Windows 8 ha una feature analoga che si chiama “connected standby”). Infine, l’Apple di Tim Cook è arrivata là dove la Apple di Steve Jobs non era mai giunta prima: oltre a Twitter, anche Facebook ora è “integrato” nel sistema operativo , e dunque si potrà aggiornare il proprio status e condividere contenuti da quasi qualunque contesto.
iOS 6 beta
L’incorporamento di Facebook è una qualità che OS X condivide con iOS: allo stesso modo della sua controparte desktop, Contatti e Calendario incrociano i dati del social network di Marc Zuckerberg con quelli presenti sul dispositivo, così come si potrà esprimere il proprio “mi piace” anche su applicazioni e musica in vendita su iTunes. iOS 6 ha modificato anche il pulsante “condividi” presente in varie applicazioni, che ora mostra una maschera che presenta varie possibilità con cui rimandare un contenuto a terzi (email, messaggio, Twitter, Facebook, stamparlo ecc). Anche Photostream è stato migliorato: ora si possono creare album specifici da condividere con una cerchia definita di persone, sia tramite altri apparecchi iOS sia tramite Web. Apple non trascura le funzioni telefoniche: oltre a rispondere o rifiutare una chiamata, adesso è possibile decidere come agire se non si può parlare col chiamante, magari mandandogli un messaggio pre-formattato o chiedendo al telefono di ricordare più tardi di richiamare.
Safari per iOS ha subito lo stesso trattamento della controparte desktop: iCloud Tab , Reading List che funziona anche offline, e una inedita modalità di browsing “full screen” quando il dispositivo è ruotato in modalità panorama. Anche Mail viene aggiornato : c’è una casella VIP in cui finiscono le email di contatti predefiniti (quelli di cui non si vuole perdere neppure un messaggio e che vengono filtrati dal rumore di fondo), e a Cupertino hanno finalmente deciso di rimuovere una delle limitazioni più ingenue di questa app, ovvero la necessità di partire dall’album delle foto e dei video per inviarne tramite email. Altre applicazioni in vendita tramite iTunes da tempo consentono di aggiungere una foto o un video a una email di cui si è già iniziata la composizione, in modo molto più naturale e simile a quanto si è abituati a fare sul PC.
Siri, l’assistente vocale di iOS, viene aggiornato : ora è in grado di fornire maggiori informazioni anche su sport, film e ristoranti, con tanto di classifica delle preferenze da parte degli utenti. La novità di maggiore rilievo è lo sbarco di Siri anche su iPad (nota bene: iOS6 sarà compatibile con gli iPhone dal 3GS in avanti, ma solo con iPad 2 e nuovo iPad , e non su tutti i prodotti sarà attivo Siri), che parlerà molte più lingue di prima: spagnolo e cinese da sole sono in grado di ampliare enormemente il bacino di utenza dell’assistente vocale, ma anche francese e italiano saranno della partità , così come nuovi accenti per l’inglese. Con Siri si potrà anche cinguettare su Twitter o aggiornare lo status di Facebook, lanciare applicazioni, e infine Apple fa sapere di essere al lavoro con le case automobilistiche per rendere il suo assistente vocale più organico alle autoradio installate.
Ci sono poi tre novità che incidono in modo sostanziale nella gestione del proprio iPhone o iPad, e riguardano FaceTime, le Mappe e le password. Passbook è una nuova app di sistema che consentirà di archiviare password, biglietti aerei e del cinema, buoni sconto, tessere fedeltà in un contesto digitale: nel caso di un biglietto aereo o di un buono con una scadenza sarà in grado di ricordare orari e indicazioni in modo automatico, e se riuscisse a prendere piede (ovvero fossero in molte le aziende e compagnie ad aderire al progetto) potrebbe rivelarsi estremamente utile. FaceTime, poi, da iOS6 in avanti potrà effettuare chiamate via 3G.
Dulcis in fundo, le Mappe . Come anticipato alla vigilia, Apple ha davvero deciso di liquidare Google e di far spazio ad una rinnovata versione del software geografico per iOS (svillupato in collaborazione con TomTom ): cambia la grafica e l’interfaccia, ora più “essenziale”, c’è una nuova modalità di visualizzazione tridimensionale dei paesaggi chiamata Flyover che mostra le aree metropolitane in tre dimensioni e ad alta risoluzione, permettendo anche di ruotare le immagini e farsi una idea precisa del profilo di skyline e zone da visitare. Soprattutto, Apple colma una delle lacune maggiori della sua piattaforma: ora Mappe comprende un sistema di navigazione GPS utile per i viaggi in auto , capacità che da molto tempo Android incorpora nei suoi dispositivi. In più, Mappe incrocia i dati sul traffico con quelli sul percorso per consigliare eventuali deviazioni per accorciare la percorrenza (come fanno applicazioni come Waze ). Ovviamente, Siri può essere utilizzato per chiedere indicazioni e tracciare percorsi senza usare le mani.
Quest’ultima è senz’altro la novità fin qui più dirompente di iOS 6: con questa funzione Apple cerca di mettersi in pari con la concorrenza (sia i Nokia Lumia che tutti gli apparecchi Android da tempo hanno un app capace di fare da navigatore in auto) e di migliorare la completezza della propria piattaforma, e dagli appunti vocali al browser ha poco o nulla da invidiare ad Android, BlackBerry e Windows Phone. Per il momento iOS 6 è solo una beta per gli sviluppatori, e occorrerà attendere l’autunno e iPhone 5 per vederlo all’opera sui device di tutti: a fine mese Google dirà la sua alla sua manifestazione per gli sviluppatori (Google I/O), e sempre in autunno Microsoft giocherà la carta Windows Phone 8. Apple deve solo augurarsi che quanto mostrato a San Francisco basti e avanzi per mantenere inalterata (o magari far aumentare) l’appetibilità della sua piattaforma.
Luca Annunziata