Roma – Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero Attività produttive che propone agevolazioni per l’innovazione tecnologica si sono riaccese le speranze di quelle piccole e medie imprese che vorrebbero ottenere una piccola fetta dei 62,8 milioni di euro di finanziamenti previsti. L’ultima volta che il Governo ha promosso una iniziativa di questo tipo, come si ricorderà, le richieste di fondi esaurirono quanto a disposizione nel giro di 24 ore .
Questa volta il bando prevede che le domande possano essere presentate a partire dal 26 dicembre e fino al 24 febbraio 2004. Potranno partecipare le piccole e medie imprese, i centri di ricerca, le università e gli enti pubblici di ricerca in partnership con le aziende. Sono compresi in questo elenco le imprese agroindustriali, in particolare della trasformazione dei prodotti, le imprese artigiane, le società consortili e altri soggetti che possono rientrare nella definizione di “piccola impresa”.
Per tutti vale la possibilità di richiedere il finanziamento, in particolare, di spese relative a: servizi professionali per lo studio e la realizzazione di processi aziendali innovativi finalizzati al recupero di competitività; servizi professionali necessari alla realizzazione di nuove applicazioni informatiche a supporto dell’azione di reingegnerizzazione; acquisti sia di brevetti e licenze, sia di hardware o software; acquisizione di servizi di connettività a larga banda. In particolare si richiede ai programmi presentati di avere per oggetto “la sperimentazione e la realizzazione, mediante l’utilizzo di applicazioni informatiche innovative, di nuovi processi aziendali relativi alle fasi di ideazione, approvvigionamento, produzione, distribuzione e commercializzazione, finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti/servizi ed alla riduzione dei costi aziendali”.
I programmi dichiarati dovranno avere una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di presentazione.
Il decreto ( qui è disponibile l’intero testo) prevede anche che i diversi soggetti possano “consorziarsi” per presentare domanda congiuntamente: in caso di accettazione di un programma del genere “l’agevolazione è concessa ed erogata ai singoli soggetti partecipanti in misura corrispondente alle attività svolte e documentate da ciascuno di essi”.
L’accettazione delle domande dipenderà da una graduatoria che sarà formulata su queste basi:
a) coerenza del programma con le finalità del bando;
b) validità degli obiettivi del programma sotto il profilo tecnico-scientifico con riferimento allo sviluppo del settore in cui opera il richiedente;
c) adeguatezza del piano finanziario con riferimento agli impegni delle singole imprese nel programma;
d) capacità tecnico-scientifica e organizzativa delle aziende proponenti, atte ad assicurare la corretta esecuzione delle attività del programma;
e) adeguatezza del piano di lavoro;
f) valore innovativo del programma;
g) interesse industriale.
“A parità di punteggio finale – si legge nel decreto – la graduatoria sarà compilata utilizzando i seguenti criteri sequenziali: imprese consorziate ricadenti in “sistemi produttivi locali” o “distretti industriali”, anche diversi, individuati ai sensi della legge 5 ottobre 1991, n. 317 e della legge 11 maggio 1999, n. 140, quindi il numero di enti pubblici di ricerca e università coinvolti nel programma, quindi il maggior punteggio nel primo indicatore di cui al comma 3 del presente articolo, ripetendo il procedimento se necessario per gli altri indicatori nell’ordine previsto”.
I “vincitori” saranno dichiarati entro 60 giorni dalla chiusura del bando.