Le sette Grandi Meraviglie dell'IT

Le sette Grandi Meraviglie dell'IT

La testata CIO ha tentato l'impossibile: identificare le sette possibili declinazioni dell'IT estremo. Dal pc più veloce del mondo al data center più segreto
La testata CIO ha tentato l'impossibile: identificare le sette possibili declinazioni dell'IT estremo. Dal pc più veloce del mondo al data center più segreto

Quali potrebbero essere le “7 Meraviglie IT mondiali”?. Se lo sono domandati i redattori della testata CIO , e in qualche modo hanno stilato una classifica curiosa che comprende le soluzioni informatiche più estreme ed incredibili. Agli utenti invece è stato chiesto di proporre la loro ottava meraviglia.

Si parte quindi con “il personal computer più vicino al Polo Nord”, di proprietà del Pacific Marine Environmental Laboratory della National Oceanic and Atmospheric Administration. Il NetCam XL – prodotto dalla StarDot Technologies – è stato istallato su un iceberg che vagola indisturbato nel mezzo dell’Oceano Artico. È una piccola network camera , incaricata di scattare foto da 3.1 Megapixel e spedirle via satellite. Misura circa 82,5 x 56 x 167 mm e resiste a temperature comprese tra -40 e +49 gradi centigradi. Ogni anno, con lo scioglimento dei ghiacci, sprofonda nel mare, per far posto ad un nuovo modello.

la sonda Il “pc più lontano dalla Terra” è il satellite artificiale Voyager 1 della NASA (a lato). Si trova infatti a più di 14 miliardi di km e continua ad allontanarsi nello spazio profondo. È stato lanciato nel settembre del 1977 per raccogliere dati sul vento solare, le particelle energetiche, campi magnetici e onde radio. Grazie a una serie di generatori termo-elettrici a radio isotopi, svolge adeguatamente il suo lavoro e comunica con la Terra sfruttando il NASA Deep Space Network . Funziona, inoltre, con la potenza di soli 300 watt.

Il “data center più segreto” è quello di Google. Si trova a Dalles, in Oregon, ed è alimentato da un sistema idro-elettrico collegato ad una diga sul fiume Columbia. Il livello di sicurezza dello stabilimento IT, che è situato in un’area di più di 120 chilometri quadrati, è altissimo. Non sono noti i dati precisi sul numero dei server istallati, ma è confermata la peraltro ovvia presenza di una delle arterie in fibra ottica di Google.

Il “più grande progetto scientifico di grid computing” è l’E-sciencE II ( EGEE-II ), inaugurato nel 2006 per la ricerca mondiale. In pratica, tutti gli studi più avanzati che richiedono una grande capacità di calcolo possono affidarsi a questo network. Una rete che coinvolge 45 paesi e 240 strutture. Insomma, si hanno a disposizione più di 36 mila CPU che lavorano sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Il tutto con una capacità di archiviazione complessiva di 5 milioni di GB.

Il LLNL Il “computer più veloce del mondo” è l’IBM BlueGene/L ( BGL ). Un colosso basato su 65.5326 computer dual-processor in rete, che consuma circa 1,5 megawatt. Si trova nel Lawrence Livermore National Laboratory della California (nella foto), e viene utilizzato come supporto per la ricerca scientifica. La sua velocità di calcolo è impressionante: 280,6 Teraflops – ovvero trilioni di operazioni al secondo. Per far comprendere il livello di banda passante i tecnici hanno paragonato la sua performance alla capacità di gestire 150 conversazioni telefoniche simultanee per ogni singolo cittadino statunitense.

Il “più piccolo pc dotato di Windows Vista” è l’ OQO Model 02 . È un mini-pc che misura 14,2 x 8,3 x 2,5 cm, per un peso complessivo di meno di 500 grammi – a seconda delle configurazioni. Il Model 02 integra un processore da 1.5GHz, hard disk da 30 o 60 GB, 512 MB e 1 GB DDR di memoria, Wi-Fi, Bluetooth etc. Non manca una tastiera QWERTY da 57 tasti, penna digitale e altre funzioni vitali. Il prezzo di listino è di 1499 dollari.

Il “più grande cambiamento paradigmatico nel segmento software aziendale”, secondo i redattori di CIO, è rappresentato dal kernel Linux. In questo caso per giustificare la loro presa di posizione si sono limitati a dettagliarne le caratteristiche di sviluppo e non i dati di diffusione. Non a caso, e con qualche malizia, citano Bill Gates come l’unica persona che possa veramente sapere quanti introiti il pinguino abbia sottratto a Microsoft.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
12 set 2007
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