La Commissione europea ha annunciato la proposta di legge, denominata Data Act, che permetterà la libera circolazione dei dati non personali all’interno dell’UE. Si tratta della seconda iniziativa legislativa (la prima è l’atto sulla governance) derivante dalla strategia europea per i dati presentata a febbraio 2020. L’obiettivo è facilitare la condivisione dei dati tra aziende, ricercatori e pubbliche amministrazioni.
Dati accessibili a tutti in modo equo
La Commissione europea evidenzia che il volume dei dati generati a livello mondiale aumenterà fino a 175 zettabyte entro il 2025. Oggi i dati non personali (quelli che non contengono informazioni degli utenti) sono accessibili a pochi soggetti, in particolare alle aziende che producono i dispositivi. Con il Data Act sarà possibile ottenere la libera circolazione dei dati e creare fino a 270 miliardi di euro di PIL aggiuntivo entro il 2028.
La proposta di legge consentirà agli utenti di accedere ai dati generati dai dispositivi connessi e di condividerli con terze parti. Ad esempio, il proprietario di un veicolo potrà sfruttare i dati per risparmiare sulla riparazione rispetto ai costi della casa madre. I dati potranno essere usati anche per migliorare un prodotto.
Sono inoltre previste clausole contrattuali non vincolanti che aiuteranno le PMI a negoziare accordi di condivisione dei dati più equi ed equilibrati con aziende che godono di una posizione negoziale più forte. Le pubbliche amministrazioni potranno invece accedere ai dati in possesso dei produttori e utilizzarli in casi di emergenza pubblica, come inondazioni e incendi boschivi. Il Data Act obbligherà infine i fornitori dei servizi cloud a garantire l’interoperabilità dei dati senza nessuno costo.
Margrethe Vestager, Vice Presidente esecutiva della Commissione europea, ha dichiarato:
Vogliamo dare ai consumatori e alle imprese un controllo ancora maggiore su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati e a quali condizioni. È un principio digitale fondamentale che contribuirà a creare un’economia basata sui dati solida ed equa e guiderà la trasformazione digitale entro il 2030.