In una nota diffusa alla stampa, Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Carlo Formenti e Arturo di Corinto hanno commentato gli ultimi aggiornamenti relativi all’avanzare di una proposta che potrebbe fare a pezzi la Legge sulla Privacy. Eccolo di seguito:
“L’adesione di migliaia di cittadini all’appello che abbiamo lanciato pochi giorni fa costituisce un segno importante per la cultura dei diritti nell’era digitale, così come la presa di posizione dei segretari di CGIL, CISL e UIL con la richiesta di un confronto al Parlamento.
È significativa la decisione di uno dei senatori firmatari di ritirare l’emendamento presentato che laddove approvato avrebbe fatto sì che tutte le imprese venissero esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali, è auspicabile che gli altri senatori firmatari facciano altrettanto.
Ora è necessaria l’ABOLIZIONE dell’art. 29 del testo approvato alla Camera dei Deputati che prevede l’esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti violando così la normativa comunitaria, che non consente di sottrarre intere categorie di titolari del trattamento dall’ambito applicativo della disciplina della sicurezza dei dati personali.
La mancata tutela dei dati personali attraverso la garanzia di sicurezza per le infrastrutture informatiche che li trattano mette a repentaglio insieme ai diritti individuali l’affidabilità del sistema delle imprese e la loro competitività.
È necessario che ogni richiesta di semplificazione burocratica sia accompagnata da un confronto con le competenze e gli interessi in gioco al fine di evitare soluzioni controproducenti che non devono pregiudicare la tutela di diritti fondamentali”.