Entra in vigore oggi la legge sui servizi digitali che stabilisce nuovi obblighi per le aziende che gestiscono piattaforme online. Le regole dipendono dal numero di utenti, quindi le aziende dovranno fornire questo dato entro tre mesi. La legge verrà applicata a partire dal 17 febbraio 2024. Dal 1 novembre è invece in vigore la legge sui mercati digitali.
Legge sui servizi digitali: ecco le nuove regole
La legge sui servizi digitali, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 27 ottobre 2022, si applica a tutti i servizi digitali che permettono ai consumatori di accedere a beni, servizi o contenuti. Le regole devono essere rispettate da tutte le aziende con un numero di dipendenti superiore a 50 e con entrate superiori a 10 milioni di euro all’anno. Per quelle di maggiori dimensioni (almeno 45 milioni di utenti) sono previste misure più stringenti.
Uno degli obiettivi della legge è ridurre la diffusione di servizi o prodotti illegali, pericolosi o contraffatti. Le piattaforme di e-commerce, ad esempio, dovranno rimuovere i prodotti illegali, identificare i venditori e consentire agli utenti di segnalare i contenuti illegali.
Altre regole riguardano l’advertising. Gli utenti devono essere informati sulle pubblicità personalizzate (basate sulle attività effettuate online). Sono invece vietate le inserzioni rivolte ai minori e quelle che sfruttano particolari dati personali, tra cui etnia, opinioni politiche e orientamento sessuale.
Gli utenti avranno il diritto di contestare le azioni di moderazione, come l’eliminazione di un contenuto dai social network. Le piattaforme dovranno inoltre pubblicare in modo chiaro i termini d’uso, fornire informazioni dettagliate sugli algoritmi usati per i suggerimenti personalizzati e attuare misure efficaci contro le fake news.
Le piattaforme devono comunicare il numero di utenti entro il 17 febbraio 2023. A partire da questa data avranno 4 mesi di tempo per conformarsi agli obblighi previsti dalla legge, la cui applicazione è prevista dal 17 febbraio 2024. Le piattaforme di grandi dimensioni che non rispetteranno le regole potranno ricevere una multa fino al 6% delle entrate globali. In casi estremi, la Commissione europea potrà chiedere ad un tribunale la sospensione del servizio.