Spiega Twitter: “La nostra maggior priorità è proteggere la salute della conversazioni su Twitter, e una parte importante di ciò sta nel fatto che le nostre regole e come le andiamo a sviluppare sia chiaro da comprendere“. Con questa introduzione il social network ha dato il via ad una nuova policy di moderazione con specifica attenzione ai personaggi pubblici, nei confronti dei quali più di una volta c’è stata una sorta di disparità di trattamento rispetto agli altri utenti.
Ora, quantomeno, la situazione è chiara: le regole non sono uguali per tutti. Non lo sono, spiega Twitter, perché gli utenti non sono uguali agli occhi della community. I personaggi più in vista, soprattutto quando rivestiti di un potere politico, possono infatti esprimere opinioni a volte controverse, ma sicuramente molto influenti in ogni caso. Tali espressioni vanno dunque trattate con pesi e misure differenti, assicurando una maggior possibilità di esprimersi (così da non tarpare la libertà delle idee politiche), ma al tempo stesso confermando il fatto che esistono delle regole e che vanno seguite. Libertà di espressione garantita a tutti, insomma, e con pari regole; differente trattamento dei tweet, invece, a seconda che l’autore sia un personaggio influente o meno.
Dando per buona la visione avanzata da Twitter (visione sicuramente opinabile, ma va dato merito al gruppo di aver tentato di rendere trasparente la procedura), rimane da capire come il tutto possa essere realizzato. Il gruppo ha ideato così una sorta di sistema ad ammonizioni: i tweet che vanno oltre i limiti possono infatti essere segnalati e si portano appresso questo cartellino giallo durante il loro percorso sul network. I tweet che vanno ben oltre il limite possono invece essere del tutto esclusi, in virtù di una violazione chiara e non discutibile. Twitter, insomma, si è creato una sorta di purgatorio entro cui far galleggiare i tweet più opinabili: un’ancora di salvataggio per evitare la logica del dentro/fuori che troppo spesso mette in difficoltà chi ha il dovere di far rispettare le regole del network.
Twitter: a chi sono applicate le nuove regole
Twitter ha spiegato come le nuove regole siano applicate ad un profilo specifico di personaggio pubblico, ossia colui il quale risponde a precisi requisiti:
- essere un personaggio pubblico, in corsa per un ruolo o comunque essere correlato ad un qualche movimento politico;
- avere più di 100 mila follower;
- essere verificato (quindi contrassegnato con l’apposito bollino azzurro).
Si tratta di tre elementi di privilegio sul network, parametri che d’ora in avanti diventeranno strumenti per una sorta di maggior tolleranza in virtù del peso che l’account registra sulla community. La proiezione è presto fatta: le nuove regole si applicano ad account quali quelli di Donald Trump o Matteo Salvini (1 milione di follower), così come a Luigi di Maio (500 mila follower), Matteo Renzi (3 milioni di follower), Paolo Gentiloni (500 mila follower), Giorgia Meloni (770 mila follower) e altri personaggi di questo calibro.
I tweet ammoniti
Quando un tweet risulta segnalato poiché non perfettamente aderente alle regole del network, ma si decide di preservarlo in virtù della sua importanza nel pubblico dibattito, il messaggio sarà contrassegnato dalla correlata ammonizione condita di tutte le spiegazioni del caso:
Una volta contrassegnati, tali tweet restano depotenziati: non compaiono tra i raccomandati, scompaiono dalle ricerche sicure, slittano via dalle timeline, sono esclusi dalle notifiche e altro ancora. Twitter, insomma, declina ogni responsabilità circa la loro viralità, lasciando che sia la sola forza dell’idea espressa a far spontaneamente camminare (o meno) il tweet all’interno del network. Non scompaiono, insomma, ma la loro visibilità dipende da fattori terzi per i quali Twitter non si assume responsabilità specifiche.
Non possiamo prevedere quando queste nuove regole saranno applicate per la prima volta, ma vogliamo darvi maggiori informazioni quando succederà, prima ancora che voi possiate incrociare il post su Twitter.