Roma – Non è finora bastato neppure l’impegno assunto dal ministro Lucio Stanca, titolare del dipartimento all’Innovazione, a sbloccare le modifiche alla contestatissima Legge Urbani tuttora ferme in Parlamento.
“Tra un paio di mesi il problema dovrebbe essere risolto”. Così, poco più di due mesi fa, Stanca si era espresso parlando delle modifiche alla normativa che si scaglia contro la pirateria via Internet e il file sharing .
Come noto, le modifiche al testo che già prima della sua approvazione aveva suscitato un vespaio di polemiche sono da molti mesi bloccate in Commissione al Senato . La Legge Urbani, infatti, oltre a considerare azioni criminali i comportamenti telematici di milioni di italiani si occupa anche di finanziamenti e altre misure legate al mondo dello spettacolo, ed è su questi scogli, almeno in apparenza, che ci si è arenati.
Anche per questo, anzi proprio per questo, tanto il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana quanto la parlamentare di Forza Italia Gabriella Carlucci, pur con diverse sfumature, hanno recentemente chiesto lo stralcio delle norme da modificare . Un modo per realizzare rapidamente un nuovo provvedimento che su una corsia preferenziale potesse portare a quelle modifiche che a parole tutti, almeno in Parlamento, dicono di volere.
Sulla questione fin qui non si è espresso il senatore Asciutti, Forza Italia, che guida la Commissione del Senato dove a tutt’oggi è depositato il DL delle modifiche. E non hanno espresso una opinione lo stesso ministro Stanca o il ministro Giuliano Urbani, il cui nome è associato a questa contestatissima disposizione normativa. Ed è quindi ovvio che l’iniziativa politica su questo fronte sia fin qui pressoché inesistente.
Inevitabile dunque chiedersi se queste modifiche – che tutti a parole dichiarano necessarie – ci sia davvero qualcuno che voglia davvero realizzarle. E’ una domanda che gira sempre più spesso in rete assieme all’incredulità per l’intera vicenda della Legge Urbani , degli impegni assunti dal Governo e dalla maggioranza all’atto dell’approvazione, della severità di norme che praticamente a tutti sono sembrate sbagliate persino prima di essere approvate.