Roma – Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri un provvedimento che secondo i ministri proponenti potrebbe agevolare enormemente i cittadini, consentendo allo stesso tempo un forte risparmio al paese: si tratta dell’introduzione della posta elettronica certificata.
In una nota il ministero all’Innovazione ha spiegato che il DPR appena approvato dal Consiglio consente la “trasformazione” dell’email in un documento dal valore pari a quello di una raccomandata con avviso di ricevimento. Un modo, dunque, per consentire l’invio con valore legale di documenti attraverso strumenti informatici.
Non si sta parlando, evidentemente, dei normali servizi email ma di quelli, già previsti nella pubblica amministrazione, che i fornitori di servizi internet potranno offrire come opzione ai propri abbonati. Per farlo, gli operatori dovranno dimostrare di essere tecnologicamente all’altezza e dovranno fare domanda al CNIPA , che si occupa dell’informatica nella PA, per entrare nel registro dei provider autorizzati. Il CNIPA dovrà anche vigilare e controllare l’attività dei fornitori. Già oggi, affermano al ministero, circa venti società italiane sono pronte per iniziare ad offrire questo servizio.
Il decreto descrive due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici: invio e ricezione.
“Certificare” queste due fasi significa che il mittente riceve dal proprio gestore di posta una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e dell’eventuale allegata documentazione. Allo stesso modo, quando il messaggio perviene al destinatario, il suo gestore di posta invia al mittente la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna , con l’indicazione della data e dell’orario, a prescindere dalla apertura del messaggio. Insieme alla ricevuta di consegna, inoltre, il gestore del destinatario può anche inviare al mittente la copia completa del testo del messaggio.
Viene anche stabilito che, nel caso in cui il mittente smarrisca le ricevute, venga conservata per ventiquattro mesi in un apposito registro informatico custodito dai gestori, con lo stesso valore giuridico delle ricevute, quella che la nota del ministero definisce traccia informatica delle operazioni svolte .
Va detto che da tempo la PA centrale sfrutta un sistema di certificazione email, un sistema che va ampliandosi anche nell’amministrazione locale con i progetti di e-government attualmente in corso di sviluppo. Secondo le stime del ministero all’Innovazione, l’utilizzo di questo genere di email all’interno della PA comporta un risparmio notevole: 2 euro di spesa contro i 20 per l’invio tradizionale.
Di seguito le dichiarazioni di rito del ministro all’Innovazione Lucio Stanca e di quello per la Funzione Pubblica Luigi Mazzella .
Stanca: “Il provvedimento è un atto di modernità. La posta elettronica sta diventando sempre di più strumento quotidiano di comunicazione. La disposizione approvata oggi introduce la posta elettronica certificata dando maggior certezza della spedizione e ricezione del messaggio elettronico rafforzando, quindi, la validità giuridica della stessa comunicazione telematica, come del resto già avviene con la lettera raccomandata con avviso di ricevimento rispetto alla lettera con affrancatura ordinaria. Con questo decreto abbiamo posto le condizioni per una ulteriore maggiore diffusione di questo moderno strumento di comunicazione nel Paese.
Ad esempio, anche nella stessa Pubblica amministrazione la posta elettronica sta avendo un sempre più ampio utilizzo: i messaggi elettronici scambiati fra amministrazioni e fra queste e l’esterno nel 2003 sono stati oltre 31 milioni, rispetto ai 14,6 milioni del 2002″.
Mazzella: “Il premio ricevuto all’ONU come migliore amministrazione europea per le innovazioni apportate al nostro apparato burocratico non la considero una mèta ma uno stimolo a raggiungere altre tappe. In questo quadro il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri rappresenta un punto di grande significato per il quale non posso che esprimere la più piena soddisfazione”.