Tanto tuonò il Datagate che piovvero email a prova di intercettazioni: un nuovo trend nel campo delle tecnologie sicure che ora accoglie l’ultimo arrivato, ProtonMail . Attualmente in stato di beta aperta al pubblico, ProtonMail è un servizio di posta elettronica che promette comunicazioni “a prova di NSA” e per giunta gratuite, almeno per il momento.
Il servizio nasce dall’iniziativa di studenti del MIT e dell’Università di Harvard incontratisi al CERN di Ginevra, e alla base della garanzia di sicurezza di ProtonMail c’è il fatto che la società è stata creata in Svizzera dove è in vigore una delle protezioni della privacy più robusta al mondo.
Non dovesse bastare la legge sulla carta, e con l’intelligence statunitense non basta di certo, ProtonMail fa uso di un meccanismo di cifratura end-to-end che impedisce anche alla stessa società svizzera di accedere ai messaggi dei propri utenti. Prevista inoltre una funzionalità di “auto-distruzione” delle email simile a SnapChat, augurabilmente in grado di funzionare davvero e diversamente da quanto succede con la discussa app di sexting per gadget mobile.
In Svizzera nascono startup per le comunicazioni sicure a prova di NSA, mentre in Germania il governo fa sapere di non voler più lavorare con aziende private incapaci di inibire l’accesso ai dati da parte dell’agenzia USA. La questione è complessa e nasce dall’arresto, nel 2012, del cittadino tedesco Khaled el-Masri da parte degli Stati Uniti, arresto in cui è risultata essere coinvolta la sussidiaria locale della società statunitense Computer Services Corporation (CSC).
Alfonso Maruccia