Una risposta avventata su un forum di supporto tecnico ha alimentato per qualche ora le teorie complottiste di una frazione della comunità Linux, costringendo Lenovo a smentire con decisione. Puntualizzando però in maniera incontrovertibile che no, Linux non può essere installato su alcuni dei suoi ultimi Ultrabook , ma che si tratta di un legittimo compromesso tecnico e non di un accordo commerciale stretto con Microsoft , come inizialmente teorizzato da alcuni. Il polverone ha avuto inizio quando un “esperto Lenovo” ha risposto sul supporto tecnico Best Buy ad un utente che non riusciva ad installare Linux sul suo Lenovo Yoga 900 ISK2, un portatile dotato di una versione di Windows priva di bloatware denominata Signature Edition . Nella risposta si legge che “l’installazione di Signature Edition è bloccata, come da nostri accordi con Microsoft”. Una frase che ha fatto pensare ad un deliberato ostruzionismo da parte di Redmond, ma che invece assume i contorni di una semplice affermazione poco attinente se analizzata alla luce dei reali dettagli tecnici.
Ìm sure yoùll all be shocked to hear this, but the “Microsoft made Lenovo block Linux” story is untrue
– Matthew Garrett (@mjg59) 21 settembre 2016
Lo Yoga 900 ISK2 (così come lo Yoga 900S e il 710S ) utilizza la tecnologia Intel Smart Response per gestire l’SSD, un’estensione rispetto alla modalità standard AHCI e che nel firmware Lenovo viene ribattezzata molto impropriamente RAID (si tratta in realtà di un meccanismo di caching). Per poter gestire correttamente la modalità, soprattutto a livello di risparmio energetico, è necessario un driver nel kernel che inizializzi correttamente il controller: questo driver è fornito da Intel ed al momento disponibile solo per Windows . La vera barriera all’installazione di Linux è però rappresentata dal fatto che il BIOS Lenovo rende impossibile selezionare la modalità AHCI , come invece possibile su tanti altri portatili Intel Skylake e che, essendo una specifica standard e documentata, è supportata molto bene da Linux. Anche Windows non potrebbe essere installato sul Lenovo senza il driver proprietario Intel. A riprova del fatto che non si tratta di un vero blocco, i live CD Linux si avviano regolarmente sullo Yoga 900, ma non trovano nessun disco sul quale completare l’installazione.
Alcuni reporter sostengono che sia Lenovo a non fornire il driver “RAID” necessario, ma in realtà è Intel a non fornire la documentazione necessaria a implementare una corretta gestione del risparmio energetico del dispositivo di storage. L’ex sviluppatore del kernel Linux Matthew Garrett indica questa mancanza di collaborazione da parte del gigante dei processori come principale ragione per cui gli sviluppatori del kernel non sono riusciti a produrre un driver di terze parti. Se questo driver ci fosse, dice Garrett, “anche l’impossibilità di cambiare le impostazioni del BIOS non sarebbe stata un problema”.
Lenovo, che certo non ha bisogno di ulteriore cattiva pubblicità , è stata costretta ad un
chiarimento pubblico soprattutto per la pessima gestione iniziale delle segnalazioni, con la risposta errata del supporto tecnico e la cancellazione senza spiegazioni di numerose discussioni a riguardo sul forum ufficiale. Nel comunicato Lenovo spiega che “per supportare il nostro design della cerniera a 360 gradi nel miglior modo possibile abbiamo utilizzato una modalità del controller che sfortunatamente non è supportata da Linux, che pertanto non può essere installato. Oltre a ciò, altre funzionalità avanzate nel design dello Yoga con ogni probabilità non funzionerebbe con i prodotti Linux attualmente disponibili”.
Non è ben chiara la relazione tra design della cerniera e selezione della modalità di storage, o se Lenovo abbia in programma di consentire la selezione di AHCI nelle opzioni del firmware, magari con un prossimo aggiornamento. Sembrerebbe improbabile, visto che Lenovo conclude affermando che “i modelli non supportati dovranno affidarsi, per supportare funzionalità come il RAID SSD, ai nuovi kernel e driver rilasciati dai distributori di sistemi operativi Linux”
Stefano De Carlo