Risultati trimestrali in agrodolce per Lenovo, corporation asiatica che dice di avere per le mani un business nel complesso “solido” nonostante le condizioni di mercato piuttosto dure: per continuare a restare solida anche in futuro, però, l’azienda ha intenzione di muoversi in maniera “proattiva” con decisioni non piacevoli dal punto di vista della forza lavoro.
Nel primo trimestre dell’anno fiscale 2015-2016 conclusosi il 30 giugno, Lenovo ha registrato ricavi complessivi per 10,7 miliardi di dollari con un aumento del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; i profitti netti, invece, ammontano a 105 milioni di dollari con un crollo del -51 per cento anno su anno.
Lenovo ha definito il mercato dell’ultimo trimestre come “il più difficile” e problematico sperimentato negli ultimi anni, con un business dei PC sempre più maturo e in declino nonostante i numeri positivi e un settore mobile (smartphone, tablet) che risulta essere ben lontano dai tempi d’oro e che cala sia in Cina che altrove.
Per continuare a restare a galla anche in futuro nonostante la situazione di mercato (e di mercati) sempre più complicata, Lenovo ha già pronte alcune mosse che il CEO Yuanqing Yang ha anticipato in
una lettera pubblica ma dedicata prima di tutto agli impiegati della corporation.
La Lenovo del (prossimo) futuro dovrà seguire un processo di “semplificazione” che richiederà il licenziamento di 3.200 dipendenti, spiega Yang, vale a dire il 10 per cento della forza lavoro esterna agli stabilimenti produttivi e il 5 per cento dei lavoratori totali.
Dopo i tagli al personale, la corporation asiatica dovrà ridurre il parco dei dispositivi – soprattutto sul fronte mobile – e sfruttare con maggiore efficienza la forza di Motorola per crescere nel settore. Nel mercato PC, invece, l’obiettivo sarà incrementare ancora la quota di mercato passando dall’attuale 20,6 per cento al 30 per cento tagliando nel contempo i costi. Più bloatware per tutti?
Alfonso Maruccia