Leonardo è il nuovo supercomputer inaugurato la scorsa settimana presso il Tecnopolo di Bologna. Il sistema, co-finanziato dall’impresa comune EuroHPC e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, verrà gestito dal consorzio Cineca. In base alla classifica Top500 di novembre, Leonardo occupa la quarta posizione nel mondo e la seconda in Europa. L’inaugurazione è avvenuta il 24 novembre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Leonardo: supercomputer da 255 PFLOPS
Leonardo è basato sul sistema Bull Sequana XH2000 di Atos. Il supercomputer è costituito da due moduli di calcolo. Il modulo Booster, già attivo, permette di eseguire i calcoli più impegnativi. È formato da 3.456 nodi, ognuno dei quali è dotato di una CPU Intel Xeon 8358 a 32 core (Ice Lake), 512 GB di RAM DDR4 a 3.200 MHz, 4 GPU NVIDIA A100 (Ampere) con 64 GB di memoria HBM2 e due schede di rete NVIDIA da 100 Gbps.
Attualmente le prestazioni massime del modulo sono di 174,7 PFLOPS, ma raggiungerà i 247 PFLOPS entro metà 2023. Il modulo Data Centric, che sarà pronto nel 2023, permetterà di eseguire un numero più ampio di applicazioni. È formato da 1.536 nodi, ognuno dei quali è dotato di due CPU Intel Sapphire Rapids per un totale di 112 core, 512 GB di RAM DDR5 a 4.800 MHz e scheda di rete NVIDIA da 100 Gbps. Il modulo può raggiungere i 9 PFLOPS.
Leonardo è suddiviso in 155 rack, occupa una superficie di 600 mq e consuma circa 5.610 kW. Il supercomputer italiano verrà utilizzato per numerosi compiti scientifici: ricerca sul cancro, scoperta di farmaci, studio del cervello umano, fonti di energia rinnovabile, bioingegneria, previsioni meteorologiche, lotta al cambiamento climatico, previsione e monitoraggio delle catastrofi naturali e delle pandemie. Il consorzio Cineca ospiterà anche un computer quantistico.
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27 nov 2022