Lessig affida le CC al video sharing

Lessig affida le CC al video sharing

Finanziare le attività non profit per le Creative Commons attraverso un singolare sistema di pubblicità su certi video. Ne parla il celebre professore di Stanford
Finanziare le attività non profit per le Creative Commons attraverso un singolare sistema di pubblicità su certi video. Ne parla il celebre professore di Stanford

USA – Sviluppare le licenze Creative Commons e consentir loro di avanzare nel mondo richiede denaro: per questo Lawrence Lessig , promotore delle licenze, ha stretto un accordo economico basato sul concetto di video sharing .

In una mail trasmessa alla comunità delle CC spiega che “a partire da questa settimana abbiamo lanciato un nuovo intrigante strumento di raccolta fondi: siamo la prima organizzazione non profit a raccogliere fondi tramite il video sharing”.

In sostanza Creative Commons ha caricato i propri video sulla piattaforma Revver , che prevede sistemi di condivisione dei guadagni pubblicitari con gli autori (revenue sharing). Alla fine di ciascuno dei video distribuiti sulla propria rete Revver “allega” una pubblicità che, se viene cliccata, genera un utile poi diviso al 50 per cento tra Revver e l’autore del video.

Nel caso delle Creative Commons, spiega Lessig, “Revver generosamente dà a CC il 100 per cento dei fondi raccolti dalla campagna, che si concluderà il 31 dicembre”.

“Dunque – continua il celebre professore di Stanford – stiamo chiedendo a tutti coloro che possiamo di guardare i nostri video su Revver (o di aiutarci diffondendoli sui propri blog, siti o spazi MySpace). Per piacere guardate le pubblicità e contribuite alla raccolta di Creative Commons!”.

Il primo video lanciato da CC con questa modalità è Wanna Work Together? , che parla di gente che in mezzo mondo lavora e produce sfruttando le CC.

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Pubblicato il
6 nov 2006
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