La Commissione Europea ha annunciato l’apertura di due indagini ufficiali nei confronti di Motorola Mobility, sulla base della accuse mosse lo scorso febbraio da Apple e Microsoft .
Il vicepresidente Joaquín Almunia, che sembra il principale promotore dell’iniziativa istituzionale, pare dunque volersi concentrare sulla questione legata al chiarimento dei termini FRAND: l’acronimo, che sta per Fair, Reasonable And Non-Discriminatory , indica le condizioni “giuste, ragionevoli e non discriminatorie” ed è una delle questioni da chiarire sul fronte brevettuale legate anche alla querelle legale che unisce a doppio filo le varie multinazionali.
Pur essendo l’aspetto chiave del rapporto tra standard e brevetti, in quanto serve ad assicurare che uno standard sia impiegato da tutti e che al contempo il titolare di tale tecnologia venga retribuito per essa, la definizione non chiarisce nei dettagli quali sono le condizioni eque cui si riferisce .
Ad aprire il dibattito è stata Apple che ha chiesto all’organo responsabile degli standard ETSI (GSM, UMTS, 3G) di rivedere le regole che attengono ai brevetti essenziali per i protocolli che gli competono: dal suo punto di vista la mossa non rappresenta solo l’intenzione altruistica di chiarire la materia, ma anche un mezzo per disinnescare le offensive legali di Motorola che le contesta la violazione di diversi brevetti legati agli standard 3G.
Per questo Apple ha chiesto regole più precise per stabilire le royalty da chiedere, una sorta di schema entro cui iscrivere le licenze legate ai brevetti su standard . A favore della sua posizione si sono poi schierate altre aziende, tra cui Microsoft che ha tirato in ballo pure gli standard necessari alla riproduzione di video H.264.
Le due nuove indagini della Commissione si concentreranno sia sulla mancata concessione dei brevetti legati agli standard sulla base di termini FRAND da parte di Motorola, sia sull’eventuale utilizzo degli stessi in maniera abusiva e lesiva del mercato per bloccare i device di Apple e Microsoft.
Già Samsung si è trovata sotto la lente di Bruxelles per un suo eventuale abuso del sistema brevettuale. Motorola rischia ora una multa pari al 10 per cento del suo fatturato annuale, se dovesse essere accertato qualche abuso; per non parlare di eventuali conseguenze in tribunale.
Claudio Tamburrino