Laddove il nostro Paese ha scelto la strada della coercizione, altri Paesi stanno imboccando più decisamente la strada dell’obbligo. Al centro del problema c’è infatti nuovamente la pandemia, con la nuova variante Omicron a spaventare istituzioni e mercati ed a paventare l’idea dell’obbligo vaccinale dopo un lungo peregrinare tra argomentazioni che non hanno fatto breccia in una popolazione ancora troppo ampia di popolazione. L’Europa ha mostrato il nervo scoperto ben più dell’Italia: se il nostro Paese è attualmente meno esposto di altri al problema grazie al forte ritmo di vaccinazione sostenuto, altrove la copertura è ben più blanda e questo apre a possibili scenari di chiusura che nessuno vorrebbe più affrontare.
Omicron minaccia il Natale
La variante Omicron rischia di scompaginare un Natale che nessuno vorrebbe all’insegna del distanziamento, ma stando alle parole di Ursula von der Leyen “speriamo nel meglio preparandoci al peggio“. Di Omicron si sa infatti poco o nulla: le prime indicazioni sono di una capacità trasmissiva ben più elevata, ma senza ricadute particolari (soprattutto sui vaccinati) in termini di gravità e ospedalizzazioni. Serviranno settimane per avere indicazioni più precise e qualche mese per immaginare una rielaborazione proattiva dei vaccini, ma nel frattempo si sta facendo ogni sforzo per arginare il problema per quanto possibile.
L’Italia lo ha detto chiaramente: nessun obbligo vaccinale per ora, perché si vuole insistere sugli strumenti che già si posseggono. Lo strumento principe è ovviamente il vaccino, ma in second’ordine viene il Green Pass: una siringa e un QR Code come simboli della resistenza alla nuova variante. Eppure Austria e Grecia sono andate oltre le resistenze e l’obbligo è diventato realtà (pur se con modalità differenti), con la Germania alla finestra per portare il tema all’ordine del giorno (Olaf Scholz: “non si può stare a guardare indifferenti la situazione attuale. Se la quota dei vaccinati fosse più alta la situazione sarebbe diversa“). Anche l’Europa apre a questa possibilità, spiegando che inevitabilmente la proposta deve essere sul tavolo ed occorre allineare tutti i Paesi membri a questa possibilità.
Ma l’Italia per ora non segue questa strategia: si vuole portare il mondo no vax perso un ripensamento, senza forzare la mano e spingendo forte sulle vaccinazioni per i più giovani affinché le scuole possano essere messe in sicurezza quanto prima. Ecco perché il Governo ha fermato la circolare su DaD e quarantene nelle scuole: l’obiettivo è quello di continuare a correre forti delle garanzie che le strategie attuali sono in grado di fornire.
We are now facing a double challenge in the fight against #COVID19.
The rapid resurgence of Delta across Europe and a new variant of concern: Omicron.
Full vaccination and boosters provide the strongest protection there is. And they are available now. https://t.co/FOuda4Jbvj
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 1, 2021
L’Italia crede nel proprio QR Code e nelle regole correlate. Il tema dell’obbligo resterà per il momento un tema politico, ma non sanitario: l’auspicio è quello di poter contenere la curva declinando nel tempo le regole esistenti, ma soprattutto aumentando le terze dosi inoculate e le prime dosi prenotate. L’Italia vuole vincere la sua partita con Omicron usando le buone, mentre altri Paesi sono ormai costretti a passare alle cattive maniere.
Quali sono gli obblighi vaccinali in Italia?
L’idea dell'”immunità di gregge” è nota da ben prima dell’avvento del Covid e il ministero della Salute ne parla così anche a proposito di altri pericoli:
Il Decreto vaccini ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia e nell’adolescenza nel nostro Paese da quattro a dieci. L’obiettivo è di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro Paese al di sotto del 95%. Questa è la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta “immunità di gregge”, per proteggere, cioè, indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati.
Il 95% è alla portata? L’aumento delle prime dosi e l’incedere delle terze dosi offre una relativa tranquillità al nostro Paese?
Visto che il tema sarà sul tavolo nei giorni a venire, tanto vale iniziare a comprendere quali siano gli obblighi già in essere in Italia al di là di ciò che succede con il Covid. Già oggi, infatti, 10 vaccini sono obbligatori nella fascia 0-16 anni:
- anti-poliomielitica
- anti-difterica
- anti-tetanica
- anti-epatite B
- anti-pertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-morbillo
- anti-rosolia
- anti-parotite
- anti-varicella.
Disponibili a titolo gratuito, ma non obbligatore, le seguenti vaccinazioni:
- anti-meningococcica B
- anti-meningococcica C
- anti-pneumococcica
- anti-rotavirus.
Su questa pagina sono disponibili tutte le informazioni sulle vaccinazioni obbligatorie in Italia e quelle consigliate in base a età, professione o stato di rischio per patologie varie. Prima di intraprendere una qualsiasi discussione sul tema sui social, meglio informarsi.