L'Europa simula cyber-attacchi

L'Europa simula cyber-attacchi

L'agenzia europea per la sicurezza da il La al secondo test di reti e infrastrutture telematiche esteso a tutto il continente. E questa volta sono coinvolti anche i privati, oltre al settore pubblico
L'agenzia europea per la sicurezza da il La al secondo test di reti e infrastrutture telematiche esteso a tutto il continente. E questa volta sono coinvolti anche i privati, oltre al settore pubblico

In questi giorni si tiene Cyber Europe 2012, secondo stress-test paneuropeo delle infrastrutture telematiche del Vecchio Continente organizzato dalla European Network and Information Security Agency (ENISA). L’obiettivo è ancora una volta mettere alla prova la capacità di coordinazione e cooperazione fra le autorità europee, e fra organizzazioni pubbliche e soggetti privati.

Cyber Europe 2012 arriva due anni dopo il primo test sulla cyber-sicurezza europea del 2010: principale differenza della nuova edizione è appunto l’inclusione di partecipanti provenienti dal settore privato , oltre alle istituzioni e organizzazioni pubbliche.

Sono più di 300 i professionisti della sicurezza IT a essere chiamati in causa per Cyber Europe 2012, con l’obiettivo di far fronte a cyber-minacce (simulate) che in teoria avrebbero la capacità di inibire l’accesso ai servizi di rete per milioni di netizen europei.

Efficacia e scalabilità delle risposte e delle comunicazioni, cooperazione fra pubblico e privato, identificazione dei “buchi” nella gestione di eventuali minacce telematiche: questi i tre obiettivi principali di Cyber Europe 2012, con 25 paesi che partecipano attivamente al test e altre quattro nazioni che hanno inviato “osservatori” per seguire da vicino l’evento.

Passando dal simulato al reale, un paese piuttosto lontano dall’Europa denuncia di essere attualmente vittima di un cyber-attacco: le autorità iraniane dicono di essere ancora una volta al centro di un “pesante” assalto alle infrastrutture telematiche locali, fatto che ha costretto le suddette autorità a limitare l’accesso al servizio Internet da parte dei cittadini.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
4 ott 2012
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