Non ci sono molti dettagli, solo l’ annuncio che entro pochi giorni saranno sul mercato: LG sceglie la linea morbida per presentare i suoi nuovi tablet, probabilmente (ma non solo) per non rovinare l’attesa che al momento circonda il lancio del suo prossimo smartphone ammiraglia. Quel che è evidente è che la carica di dispositivi Android immessi sul mercato da ogni parte non accenna a diminuire in intensità , e la stessa LG non smentisce questo trend prospettando anche la prossima commercializzazione del proprio smartwatch.
I nuovi tablet G Pad di LG sono declinati in tre diagonali: 7, 8 e 10,1 pollici, ovvero tre misure molto popolari tra gli acquirenti di questo tipo di prodotto. A giudicare dalla nota inviata alla stampa, che ribadisce che i dettagli saranno rivelati da qui a qualche giorno, ciascuno dei tre prodotti manterrà un proprio profilo commerciale, e non saranno dunque tre versioni di dimensione differente dello stesso device. “Per i tablet non c’è la taglia unica” sentenzia Jong-seok Park, CEO di LG, dunque la proposta coreana si arricchirà progressivamente per soddisfare i diversi palati in cerca ora di prestazioni multimediali, ora di produttività, ora di autonomia estesa.
Tutti e tre i nuovi tablet incorporeranno la nuova interfaccia grafica per Android sviluppata da LG, e saranno ampiamente compatibili con altri apparecchi con cui potranno connettersi via Bluetooth per controllare alcune funzioni (tramite l’app QPair 2.0). Non si tratterà in ogni caso di cosiddetti prodotti “Play Edition”: questi tre modelli sono diversi sul versante software dal precedente G Pad 8.3 , che fa della sua sincronicità con il rilascio delle ultime release del sistema operativo di Google uno dei suoi punti di forza.
LG non starà con le mani in mano questo maggio: il 27 del mese è attesa la presentazione del nuovo G3 , successore in cima alla catena alimentare degli smartphone del fortunato e lodato G2 (che condivide molto dell’hardware con il Nexus 5). L’aspetto che trapela dai consueti rumors lascia intendere che la versione 2014 dell’ammiraglia LG non si discosterà molto dal modello 2013 , limitandosi ad affinarne le caratteristiche peculiari come i pulsanti posti sul lato posteriore, sotto la fotocamera. Lato hardware pare scontato che ci sarà uno schermo QHD da 5,5 pollici (LG ne ha appena presentato uno), e ovviamente un processore Qualcomm Snapdragon di ultima generazione che ormai è una sorta di dotazione d’ordinanza per gli smartphone più quotati.
Se ciò non bastasse, da Seoul hanno anche messo in circolazione un video che ritrae la versione definitiva dello smartwatch marchiato LG: design a parte, per ora si sa soltanto che sarà anch’esso equipaggiato con Android (ovviamente nella sua declinazione Wear ) e che sarà compatibile con altri device (non è chiaro se soltanto quelli LG o più in generale con i terminali androidi). La competizione nel settore si è d’altronde fatta serrata, e LG deve necessariamente provare a costruirsi una reputazione e accaparrarsi una fetta di mercato consistente prima che la concorrenza diventi troppo agguerrita: a giorni è atteso anche il debutto del primo tablet del fortunato (in patria) marchio cinese Xiaomi, e nella fascia bassa del mercato Motorola si prepara a bissare il successo del Moto G con una versione Cinema con schermo maggiorato e un nuovo smartphone ancora più economico denominato Moto E (per ora annunciato ufficialmente solo in India , a un prezzo di 6,999 rupie : circa 90 euro).
Infine, anche Microsoft non sembra intenzionata a gettare la spugna . Il 20 maggio è stata convocata a New York una conferenza stampa a tema Surface, e in quell’occasione si attendono novità sia per un possibile modello Mini che per gli attuali esemplari ARM e x86 da 10 pollici. Le indiscrezioni parlano di un attacco frontale alla fascia di mercato al momento dominata da iPad, con la proposta di un prodotto con caratteristiche simili al Pro (quindi massima compatibilità con l’ecosistema Windows tradizionale, grazie a un processore Intel), ma prezzo decisamente più contenuto e concorrenziale. Per Microsoft sarebbe una prova importante, alla luce della trasformazione intrapresa sotto la reggenza Ballmer e ribadita dall’attuale CEO Satya Nadella: se davvero Redmond ha le carte in regola per trasformarsi in un’azienda di hardware, software e servizi si vedrà nel giro di qualche giorno.
Luca Annunziata