LG: le nostre batterie sono sicure

LG: le nostre batterie sono sicure

Conclusa l'indagine dopo l'incendio causato da una batteria: i dispositivi sono sicuri, nessuno abbia a temere alcunché
Conclusa l'indagine dopo l'incendio causato da una batteria: i dispositivi sono sicuri, nessuno abbia a temere alcunché

Lo scorso mese la batteria di un portatile marchiato LG è sembrata essere la causa dell’incendio a cui ha assistito il giornalista che lo stava impiegando. La casa sudcoreana aveva assicurato indagini e ha ora dichiarato di avere le conclusioni.

“L’esplosione riportata a gennaio è stata causata da uno shock esterno in condizioni di temperatura molto alta”, annuncia il produttore in un comunicato, facendo riferimento ai risultati dei test condotti dal Korea Electrotechnology Research Institute , un gruppo a partecipazione statale che effettua questo tipo di verifiche. “In normali condizioni d’uso, è impossibile che
una batteria di un notebook possa bruciare”.

L’istituto non è riuscito, però, a determinare la ragione dell’iniziale incremento di temperatura della batteria.

Lo standard internazionale impone che le batterie vengano sottoposte a test di 10 minuti ad una temperatura di 130 gradi Celsius, si legge nel comunicato dell’Istituto. Ma “non ha senso generalizzare, in quanto vi sono semplicemente troppe batterie nel mondo e non è possibile garantire la sicurezza di ogni esemplare”.

Benché la statistica abbia poco peso in simili circostanze, “le probabilità di esplosione di una batteria sono una su un miliardo “, assicura il comunicato.

LG Chem, il ramo del gruppo LG che produce gli esemplari installati nei laptop dell’azienda, ha fatto sapere che non ritirerà alcun computer, non essendo stata rilevata alcuna relazione tra le loro caratteristiche e quanto analizzato nella circostanza.

Il costruttore ha fornito un nuovo laptop al giornalista, ma nessun altro risarcimento in termini economici. “Abbiamo offerto il servizio di recupero dei dati salvati sul laptop. Sorprendentemente, dopo aver cambiato la batteria, siamo riusciti a farlo partire. Non abbiamo fatto altro che scaricarli”, ha riferito un addetto stampa.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
15 feb 2008
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