Il sistema operativo webOS passa di mano, ancora una volta: in un comunicato congiunto, Hewlett-Packard ed LG annunciano l’acquisizione da parte di quest’ultima della tecnologia un tempo di proprietà di Palm, e su cui già HP aveva speso una gran quantità di denaro senza ricavarne molto di concreto.
Con l’operazione – dal valore economico ancora ignoto – LG acquisisce tutte le tecnologie di webOS esclusi gli asset della componente “cloud” dell’OS, si prende carico di guidare l’iniziativa open source nota come Open webOS e avrà la licenza per lo sfruttamento dei brevetti acquisiti assieme a Palm. Brevetti che restano comunque di proprietà di HP, così come sarà responsabilità dell’azienda statunitense il supporto continuato degli utenti Palm.
LG conferma che il primo obiettivo dell’acquisizione è integrare l’esperienza “intuitiva” dell’interfaccia di webOS all’interno delle sue future Smart TV, mentre sul lungo periodo la corporation asiatica mira a estendere tale UI e servizi Internet collegati a un ampio spettro di dispositivi di elettronica di consumo.
Anche se è ancora presto per valutare tutte le conseguenze, le prime considerazioni sull’operazione già decretano un vincitore e un perdente: HP sembra aver incassato quanto poteva dallo sfortunato investimento iniziale in Palm, mentre LG dimostra di non avere tutte le idee chiare in merito all’uso di webOS in scenari diversi.
Le risposte del managament LG alla pressione dei reporter tendono al vago andante, mentre la confusione monta in merito a una possibile sovrapposizione di due sistemi diversi (Android e webOS) per l’uso con gli smartphone prossimi venturi. WebOS è morto ? Lunga vita a webOS, dice LG.
Alfonso Maruccia