Nella vita, si sa, a volte ci sono degli sfizi che bisogna togliersi. L’auto sportiva, la casa al mare, oppure il più perfezionato, grosso e potente acceleratore di particelle mai costruito: il Large Hadron Collider ( LHC ). Non che la struttura costruita tra Francia e Svizzera dal CERN sia in vendita: ma con la pubblicazione di tutti gli schemi tecnici dell’anello e dei sei rivelatori montati al suo interno, chiunque (almeno in teoria) potrebbe decidere di costruirsene uno in giardino. Sempre che il giardino sia abbastanza grosso da contenerlo.
Con una circonferenza di 27 chilometri e costruito ad una profondità non inferiore ai 50 metri, in effetti LHC metterebbe in difficoltà anche le più lussuose ville con giardino. Senza contare che, con i suoi consumi elettrici, la struttura metterebbe a dura prova anche il portafogli con la bolletta della luce: un consumo necessario a garantire l’energia utile a ottenere una potenza complessiva di 14 teraelettronvolt ( TeV ), divisa in parti uguali tra i due protoni che verranno fatti scontrare all’interno della struttura.
Grzie alla pubblicazione dei documenti sul sito del CERN, l’intera struttura dell’anello e dei rilevatori posizionati al suo interno per effettuare studi e misure non avrà più segreti di sorta per i lettori. Bastano appena 1589 pagine e 115 megabyte per chiarire una volta per tutte lo stato dell’arte delle apparecchiature per lo studio della fisica quantistica, che – se le speranze degli scienziati saranno ripagate – consentiranno di fare enormi passi in avanti nella conoscenza della materia, della struttura e delle origini dell’universo in possesso del genere umano.
La decisione di rendere disponibili online tutti i documenti relativi al LHC è stata accolta con favore dall’intera comunità scientifica, ma non solo. In passato un altro volume noto come The Blue Book , che descriveva il funzionamento dello storico Stanford Two-Mile Accelerator , era divenuto un oggetto di culto tra gli appassionati del genere. Peccato che le uniche copie in giro fossero quelle sottratte indebitamente alla biblioteca dell’Università, e che non fosse chiaro a chi appartenessero i diritti sull’opera. Una saga durata diversi anni, conclusasi solo nel 2007 con la pubblicazione online della versione elettronica del volume. ( L.A. )
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