Montreal (Canada) – All’epoca dei fatti aveva 15 anni, oggi ne ha 17 ed è ancora nel mezzo della propria vicenda giudiziaria. Mafiaboy, il nickname con cui è conosciuto il ragazzo che mise in ginocchio nel febbraio 2000 alcuni dei più noti siti internet, rischia fino a due anni di carcere dopo aver ammesso la propria colpevolezza relativamente a 58 diversi capi di imputazione.
I genitori del ragazzo, autore del più clamoroso attacco Denial-of-service , che mise fuori linea siti come Yahoo, eBay ed Amazon, si sono rivolti al giudice canadese che deve decidere il suo destino chiedendo che non sia mandato dietro le sbarre.
La madre ha affermato che il giovane “non è un cattivo ragazzo” e che non aveva mai fatto nulla prima, né si è mai comportato come un violento: “Credo che una sentenza che lo condanni ad una custodia molto rigida non lo aiuterebbe in alcun modo”. Il padre, invece, ha sostenuto l’intelligenza del figlio e le sue speranze di entrare nel mondo del business informatico: “Credo che abbia bisogno di essere seguito, di subire alcune restrizioni, ma non credo che risolverebbe alcunché metterlo in un istituto di pena”.
A favore di Mafiaboy si è schierato anche la criminologa Louise Bellefeuille, la cui consulenza è stata richiesta dal giudice. Secondo l’esperta, va notato che il ragazzo ha tenuto una condotta esemplare nel ristorante dove lavora dallo scorso gennaio e che sembra sinceramente desideroso di finire la scuola superiore. A suo parere il ragazzo può essere rilasciato, sebbene siano da stabilire alcune condizioni e restrizioni.