Il blocco totale delle rete Internet e telefonica di circa un mese fa aveva lasciato la Libia in pieno isolamento. Ora, sembra che i ribelli abbiano trovato una nuova soluzione per riprendere i collegamenti telefonici .
Un team guidato da un dirigente di una telco ha fornito aiuto agli insorti per ristabilire le comunicazioni e mettere sotto controllo il cellulare di Gheddafi. Ousama Abushagur, libico di origini statunitensi, ha approntato un piano per riprendere il controllo delle onde radio e costruire un network intorno alla zona di Tripoli dove risiedono gli uffici di intelligence del Colonnello e da cui partono tutte le chiamate del regime.
Il nuovo sistema, assemblato grazie all’ aiuto degli stati arabi , ha restituito i canali di comunicazione a più di due milioni di libici rimasti isolati per circa un mese. Dal momento dell’interruzione, l’uso delle bandiere era diventato l’unico modo per comunicare nel teatro degli scontri. Adesso i leader dei ribelli sperano di sfruttare le nuove risorse tecnologiche per richiamare l’appoggio internazionale, procurare le armi e meglio organizzarsi con i fuoriusciti all’estero.
Per rendere possibile il ripristino sono serviti milioni di dollari di attrezzature che Abushagur è riuscito a raccimolare grazie al sostegno dall’Unione degli Emirati Arabi e del Qatar. Tutto il materiale è stato poi trasportato in Libia sotto scorta di ingegneri e body guard. In ultimo, si è proceduto all’installazione e all’attivazione del network per mezzo di un satellite fornito dall’azienda araba Etisalat.
Free Libyana , questo il nome del progetto, metterà in contatto gli insorti tra loro e con il resto del mondo, anche se le chiamate internazionali dalla Libia saranno limitate solo alla zona est del paese.
Cristina Sciannamblo