Libia, si combatte anche online

Libia, si combatte anche online

Tornano a singhiozzo gli accessi a Internet. E il registro dei nomi a dominio viene occupato per un messaggio anti-Gheddafi
Tornano a singhiozzo gli accessi a Internet. E il registro dei nomi a dominio viene occupato per un messaggio anti-Gheddafi

Mentre parte degli accessi Internet in Libia sembrano tornare attivi, anche gli hacker si sono schierati contro Gheddafi nelle rivolte degli ultimi giorni che stanno portando il regime del Colonnello libico verso l’ultimo fatidico atto: durante la notte il sito del registro dei nomi a dominio nic.ly è stato attaccato in funzione anti-Gheddafi.

Gli hacker che dicono di appartenere al gruppo “Electr0n” hanno preso il controllo dell’homepage di quella che è la principale amministrazione di domini .ly (che sta, appunto, per Libia) e l’hanno sostituita con un messaggio di addio a Gheddafi datato 17 febbraio, data di inizio delle rivolte contro il regime .

Siti internazionali che si appoggiano al dominio libico perché permette la creazione di vari giochi ci parole (come Bit.ly e Ow.ly ) non sembrano in ogni caso essere stati influenzati dall’attacco informatico.

Accanto a questo che è solo un episodio, tuttavia, gli osservatori sono concentrati, parallelamente alla situazione del regime e alle rivolte di piazza, sugli accessi libici a Internet che sembrano essere tornati (anche se all’inizio a singhiozzo) a disposizione degli utenti locali.

Da quando a febbraio sono iniziate le sollevazioni anti-Gheddafi, infatti, gli accessi alla rete dal paese nord-africano erano filtrati attraverso 16 blocchi di indirizzi IP istituiti dalla telco Libyan Telecom and Technology (LTT).

Secondo dati elaborati da Akamai , azienda specializzata in cloud computing che gestisce una rete globale per la distribuzione di contenuti digitali e applicazioni online, il traffico Internet in Libia ha subito una vertiginosa impennata dalle 19:30 del 21 agosto : questo dovrebbe essere, secondo gli osservatori , il risultato della rimozione di 5 dei 16 blocchi.

I motivi di questo ritorno di linea rimangono oscuri . E per il momento vi sono solo alcune ipotesi: o si tratta di un’ardita scelta del regime di restituire Internet per spingere i ribelli a tornare in casa, o di un effetto collaterale della riconquista di Tripoli da parte dei ribelli, oppure della decisione di LTT stessa. Sembra, d’altronde, che nella versione araba del sito della telco al momento del ritorno degli accessi sia apparso un messaggio di congratulazioni al popolo libico affrancatosi dalla tirannia. E se si trattasse di decisioni interne alla telco, le intermittenze del servizio rappresenterebbero una lotta all’interno della sua amministrazione tra le posizioni pro e contro il regime Colonnello.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 ago 2011
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