Poche parole, ma tutte estremamente chiare: i paesi riunitisi in occasione del G7 sono risoluti nel volersi opporre ai progetti Facebook di sviluppo di una criptovaluta, quindi contro Libra e Calibra sono destinati a giungere provvedimenti ostativi finalizzati a bloccare, o limitare, il progetto.
G7: no alla Libra
Nella fattispecie quel che è scaturito dalle discussioni in seno al G7 è la “necessità di agire rapidamente” per fermare il progetto di Facebook. La presidenza francese del consesso, accompagnata dal controcanto della rappresentanza italiana, ha posto un vero e proprio veto sulla valuta nata nei laboratori di Menlo Park:
“Su Libra“, spiega “abbiamo avuto una discussione molto costruttiva e dettagliata con un ampio consenso sulla necessità di agire rapidamente“, poiché il fattore comune dell’opinione di tutti i paesi nei confronti della criptovaluta è la “preoccupazione per la situazione attuale“. Lanciata in modo dirompente, ma poi lasciata galleggiare tra i media in attesa di recepire il feedback di mercati ed opinione pubblica, Libra è in una fase di stagnazione con preoccupazioni che giungono da più parti ed una sede svizzera ancora sgombra di personale. La Libra Association sembra essere al momento poco più che una formalità, ma già configura uno spauracchio per stati nazionali e banche centrali: il muro eretto dal G7 è solo l’ultimo degli ostacoli che il progetto dovrà affrontare.
Tra i ministri delle finanze presenti a Chantilly, anche il ministro italiano Giovanni Tria, secondo il quale la preoccupazione del G7 per Libra “si tradurrà in una azione di controllo e in un intervento“. La sensazione è che al momento i paesi del G7 non abbiano ancora un piano di lavoro pronto e definito, ma in occasione della riunione (dove il ministro francese Le Maire ha seccamente sentenziato che “Libra non può diventare una valuta sovrana“) sono state presumibilmente gettate le basi per una futura azione collettiva contro l’iniziativa. Controllo prima e intervento poi, dettando l’agenda di una azione pianificata e da redigere collettivamente a livello globale.
Le conseguenze non si sono lasciate attendere: il Bitcoin, il cui valore vive ormai di riflesso della sorte della Libra, è immediatamente crollato dopo il grande exploit delle ultime settimane e l’attesa è ora per le azioni che intraprenderà la Libra Association per svincolare la criptovaluta dalla morsa dell’economia tradizionale e consentire alla moneta di vedere realmente la luce.