The Document Foundation (TDF) ha annunciato l’arrivo di LibreOffice 5.0, suite di produttività gratuita e a codice aperto che sancisce l’avvio di un terzo ciclo di sviluppo per un pacchetto software originariamente nato come fork di OpenOffice.
LibreOffice 5.0 è infatti il risultato di un ciclo (3.x) pensato per ripulire il codice dal materiale obsoleto, spiega TDF, e della famiglia 4.x dedicata a rendere la suite più performante e reattiva; ora, con il ciclo 5.x, LibreOffice diventa più “smart” sia in termini di interfaccia che in tutto il resto.
Disponibile in versioni da 32 e 64-bit per i maggiori sistemi operativi desktop (Windows XP escluso) e per i nuovi arrivati come Windows 10, LibreOffice 5.0 include quindi una nuova interfaccia che si rinnova nel rispetto della tradizione – niente “ribbon” in stile Microsoft, insomma – nuove icone qua e là e un posizionamento diverso dei controlli più usati.
Migliorate anche le performance e le capacità dei singoli software inclusi nella suite, sostiene TDF, con Calc (il foglio di calcolo) che ora supporta formule complesse e nuove funzioni, Writer che si arricchisce di un’estensione AutoCorrect – con la semplificazione dell’aggiunta dei caratteri Unicode come gli onnipresenti Emoji – sottolineatura del testo compatibile con Microsoft Word e altro ancora.
Aggiornamenti sono presenti anche sul fronte dell’interoperabilità con i pacchetti della concorrenza come Microsoft Office e Apple iWork, dice TDF, con una migliore precisione nell’importazione ed esportazione di documenti da e verso altre applicazioni.
A ulteriore dimostrazione della maturità raggiunta dalla propria suite, The Document Foundation anticipa che LibreOffice 5.0 rappresenterà la base di partenza da cui sviluppare le nuove versioni del software per gadget mobile e la già preannunciata estensione cloud di LibreOffice Online .
Alfonso Maruccia